A 73 anni è morto l’ex cronista de Il Mattino Ciro Paglia. Paglia aveva raccontato la camorra e fu anche minacciato da Cutolo. Ospitiamo sulle nostre pagine il ricordo del nipote Gianfranco Paglia.
In un mondo che vive di luce riflessa solo le vite splendenti possono essere da paragone. A volte alcune possono essere scomode, ingombranti, difficili ma non possono essere ignorate. Ciro Paglia era così. L’uomo di cui mi sono onorato di essere nipote per tutta la vita, ha cessato la sua esistenza terrena per tornare in quel luogo in cui l’affanno della vita non esiste più. Da credente lo immagino ora a contemplare, con quegli occhi penetranti e scavati, il volto di Dio. E se è vero che tutti noi sulla terra abbiamo una storia da scrivere ed un destino da compiere, a lui era stato riservato un cammino difficile, doloroso, intenso ed a volte anche tortuoso. Lo ha sempre affrontato con il coraggio, la fierezza e la dignità dei grandi. Di certo non poteva essere indifferente. Ha scritto grandi pagine del giornalismo della nostra terra, ma prima ancora del professionista di alto livello, era un uomo vero e, si sa, ciò ti obbliga a farci i conti, nel bene e nel male. Le persone così sono ben consapevoli della loro imperfezione e, proprio da questa convinzione, sanno ricavare il meglio dalla vita, sanno essere punto di riferimento per chiunque abbia la ventura di incrociare il loro cammino. La storia è fatta di orme impresse sulla polvere della terra e tu queste tracce le hai lasciate in maniera indelebile. Non sta a me raccontare la tua storia, di certo hai portato con te una parte della mia vita. Ciao zio Ciro.
Gianfranco Paglia