Piedimonte matese- Che ne è della “rivolta” dei comuni matesini ? .Che ne è del tavolo di confronto istituzionale da attivare presso la prefettura di Caserta per affrontare quella che è stata qualificata “emergenza matese”? Che ne è della pubblica conferenza operativa con la partecipazione di Caldoro di Paolo Romano , degli assessori regionali e di Zinzi per incalzare soprattutto la regione ? Ricordate i manifesti con i simboli di tutti e diciassette i comuni della comunità del Matese. Ricordate l’appello “up patriot sto arms”(“ concittadine/i”)? Non è cambiato niente . Non è successo niente! Non si è visto né sentito niente di quello tanto accoratamente quanto pomposamente declamato fu scritto nel manifesto che , tra
l’altro aveva gravi omissioni come l’assenza di riferimenti a rappresentanze parlamentari che, detto per inciso, non brillano affatto di iniziative o comunicazione con il territorio(ricordo quando l’ex sindaco Sarro ora deputato parò di un nuovo modo di concepire la segretaria quando aprì quello spazio in via Gaetani!) . Non vi è nessuna traccia di quegli impegni assunti pubblicamente , incollati ai muri dei vari comuni , in pianura ,collina e montagna. Voi direte: ma intanto gli amministratori sono presi da tante piccole e grandi emergenze quotidiane in ogni campo. Certo e chi lo mette in dubbio . Tuttavia, accanto al binario delle attività ordinarie con le quali ogni sindaco si deve misurare duramente vi era l’esigenza, sottesa alla logica di quel manifesto, di mettere insieme energie e risorse per tentare di dare anche una minima prospettiva generale alla problematica dei servizi collettivi con il biglietto di sola andata. La regione , nel frattempo, ha pubblicato il piano di programmazione e coesione 2014-2020.I comuni , le rappresentanze di categoria, i sindacati se ne sono accorti?
Michele Martuscelli