Più che una partita, per Avellino una disfatta. La Grissin Bon accede alle Final-Eight di Coppa Italia in pompa magna, Avellino ne resta fuori subendo una pesantissima lezione di basket dai reggiani, ma soprattutto è colpevole di un atteggiamento non certo consono a una formazione che arriva a giocarsi un primo obiettivo di stagione.
Reggio perfetta, irpini molli e arrendevoli e la sintesi è fatta. In avvio Reggio contiene bene la fisicità ospite e sulle ali di un tifo infernale vola sull’ 11-2, a firma Silins-White, dopo 3′. Brunner dalla lunga mette il 16-3. Vitucci impreca ma gli irpini hanno ancora la testa in albergo e all’8 il tabellone segna 27-7 pro Reggio. Che chiude il primo quarto sul 32-8. L’esordio del secondo parziale è identico al primo. La Grissin Bon esplosiva, la Sidigas più fredda di un cadavere di Csi. Al 3′ la “bomba” di White inchioda il punteggio sul 40-9 (e le statistiche sparano una valutazione di squadra 63 a -7). Avellino abbozza un 6-0 che porta Menetti a chiedere un time-out giusto perché i suoi non si distraggano troppo. Dall’intervallo i biancorossi tornano volitivi e ben decisi, la Sidigas in difesa è imbarazzante e il clamoroso autocanestro di Dean che cercava di spazzare il ferro è il simbolo forse più eclatante dei primi venti, orrendi, minuti irpini.A 2′ dalla conclusione Reggio vola al +29 (54-25). Chiusi i primi due quarti 61-33, all’uscita dall’intervallo lungo ci si attenderebbe dalla Sidigas una reazione, quantomeno di orgoglio, invece gli irpini sembrano del tutto evanescenti, Ivanov addirittura irritante, e i padroni di casa affondano come coltelli nel burro. Cervi sottocanestro è devastante e Reggio tieni costanti i +30. Al 30′ il tabellone recita 83-54. Gli ultimi dieci minuti sono pura accademia.