Si sono aperti i seggi per il referendum Costituzionale egiziano. Oltre 53 milioni gli elettori aventi diritto al voto. Il testo oggetto del referendum è stato emendato da una commissione di 50 rappresentanti, dopo il ‘congelamento’ della Costituzione approvata nel 2012, ispirata dai Fratelli musulmani – ora banditi come organizzazione terroristica – a seguito della destituzione del presidente Mohamed Morsi nel luglio scorso. Imponenti le misure di sicurezza per garantire l’affluenza.
Sono oltre 160.000 gli agenti di polizia e quelli della sicurezza, coadiuvati dalle unità dell’Esercito, chiamati a garantire la sicurezza nei seggi, oltre 30.000 in tutto il Paese. Il ministro dell’Interno, Mohamed Ibrahim, ha messo in guardia gli oppositori che intendono boicottare il voto e impedire l’affluenza: “Saranno trattati con durezza e fermezza”, ha detto ieri in tarda serata. I militari saranno dispiegati di fronte ai seggi, e verrà impedito “a qualsiasi veicolo di parcheggiare nelle vicinanze”, nel timore di attentati e di autobomba. Il sì appare scontato, nonostante la stampa governativa riferisca che solo il 15% dei residenti all’estero abbia partecipato alla consultazione. La soglia ‘minima’ per rivendicare un successo da parte del governo ad interim è quella del 33%, la percentuale di elettori che nel 2012 ha approvato la Costituzione voluta dal deposto presidente Morsi.