Mettevano a segno estorsioni ai danni di commercianti del litorale domitio, anche attraverso l’imposizione della fornitura di apparecchiature elettroniche, per conto della camorra. Per questo motivo, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dai magistrati della Dda di Napoli, i Carabinieri della sezione Operativa del Reparto Territoriale di Aversa hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di 5 indagati, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di estorsione e illecita concorrenza, aggravati dal metodo mafioso.
L’attività di indagine, condotta da ottobre 2012 a settembre 2013, ha permesso di ricostruire l’assetto geo-criminale del sodalizio venutosi a creare dopo la disarticolazione del gruppo Venosa-Reccia, a seguito della quale alcuni affiliati sono confluiti nelle fila della fazione Schiavone e altri hanno dato vita ad una nuova compagine, facente capo alla fazione Bidognetti.
E’ stato anche possibile individuare le figure apicali del gruppo criminale succedutesi nel tempo in conseguenza delle numerose operazioni di polizia giudiziaria che hanno portato all’arresto dei principali esponenti del sodalizio.