V. Libertas Pesaro batte Sidigas Avellino 88-82 (17-19, 41-41, 64-61). Pesaro: Musso 11, Bartolucci 5, Johnson 8, Pecile 7, Young 12, Trasolini 7, Anosike 18, Turner 20. N.e. Terenzi, Panzieri. All:. Dell’Agnello. Avellino: Thomas 14, Lakovic 8, Richardson 6, Spinelli 1, Ivanov 22, Cavaliero 14, Hayes 3, Dean 14. N.e. Biligha, Riccio, Dragovic, Morgillo. All:. Vitucci. Arbitri: Taurino, Sbetta, Borgioni. Note – Tiri da due punti: Pesaro 26/44, Avellino 20/36. Tiri da tre punti: Pesaro 9/19, Avellino 8/25. Tiri liberi: Pesaro 9/12, Avellino 18/24. Rimbalzi: Pesaro 35, Avellino 22. Usciti per 5 falli: Trasolini al 36’21”, Bartolucci al 37’06”, Richardson al 39’53. Spettatori 3.570, per un incasso di 26.875 euro.
Pesaro si conferma “bestia nera” per la Sidigas Avellino, visto che finora due delle tre sole vittorie dei marchigiani sono state a spese degli irpini. La Victoria Libertas vince così per la prima volta in casa in questo campionato battendo per 88-82 una Sidigas apparsa troppo smarrita per essere vera. Pesaro gioca una partita tutto cuore, e pur con gli uomini contati (in attesa dell’arrivo del play Petty dagli Usa) riesce a reggere l’urto dello squadrone irpino che in campo però mostra troppe amnesie, specie in difesa. Alla prolificità offensiva di Ivanov, in assoluto il migliore tra gli ospiti, con 22 punti, fa riscontro l’eccezionale prova del suo avversario Anosike capace di catturare qualcosa come 22 rimbalzi (in totale 35-22 per Pesaro) che hanno fatto la differenza. Avellino gioca con eccessiva superficialità e supponenza consentendo a Pesaro di restare sempre in partita, tanto che le due squadre si rincorrono per tutto il match. Pochi i break di rilievo: al 13′ ospiti in vantaggio di 8 lunghezze (19-27), grazie a un tiro dal perimetro di Dean, un altro dei pochi a salvarsi dal grigiore, visto che Thomas bravo al tiro s’è visto meno sotto i tabelloni. Pesaro ha recuperato sempre nel secondo quarto con un parziale di 8-0 e passando avanti 30-29. Poi si è andati avanti punto a punto, con i marchigiani che hanno trovato inaspettate risorse da Bartolucci: suo il canestro dall’arco del sorpasso al 25′, 51-50. Da quel momento i padroni di casa hanno condotto le danze: sull’altro fronte poco funzionali si sono rivelate le regie di Cavaliero, Lakovic e Spinelli nell’innestare i tiratori (il 32% da tre contro il 47% dei pesaresi) e ancora meno le maglie difensive. Tanto che all’inizio dell’ultima frazione la Vuelle ha piazzato un parziale di 10-0, che l’ha portata sul massimo vantaggio della gara, 74-61 al 32′, prima che Avellino difendesse con più decisione e aprisse il campo per le incursioni di Ivanov e thomas. Mentre Pesaro perdeva per falli Trasolini e Bartolucci, proprio Thomas completava la rimonta al 38′ (78-79). A questo punto ci si sarebbe atteso il crollo psicofisico di Pesaro e il cinismo degli irpini. Invece un Turner per una volta tanto arrivato in fondo con qualche briciolo di energia ha infilato nell’ultimo minuto i tre canestri consecutivi decisivi (84-79) proprio mentre Avellino ha visto il suo leader Ivanov sbagliare: un ‘passi’ e un 0/2 dalla lunetta hanno determinato il distacco definitivo.