Rafforzare il quadro giuridico e attuativo sul finanziamento ai partiti politici, soprattutto per quanto riguarda le donazioni, il consolidamento dei conti, il coordinamento; mettere in atto adeguati poteri di controllo e prevedere l’applicazione di sanzioni dissuasive. E’ quanto la Commissione Ue suggerisce all’Italia nel suo primo report sulla corruzione in Europa, presentato oggi a Bruxelles
Bruxelles suggerisce di perfezionare la legge, anche perché “frammenta” le disposizioni sulla concussione e la corruzione, “rischiando di dare adito ad ambiguità nella pratica e limitare ulteriormente la discrezionalità dell’azione penale”. Sono inoltre “ancora insufficienti le nuove disposizioni sulla corruzione nel settore privato e sulla tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti. La prescrizione è un problema “particolarmente serio per la lotta alla corruzione in Italia”, secondo Bruxelles, perché termini, regole e metodi di calcolo, sommati alla lunghezza dei processi, “determinano l’estinzione di un gran numero di procedimenti”. Come esempio si indica (pur senza fare nomi) il processo Mills, con l’ex premier Berlusconi prosciolto “per scadenza dei termini di prescrizione”. L’Ue ribadisce la necessità di colmare le lacune e di dare priorità a procedimenti per corruzione a rischio prescrizione. La Commissione raccomanda inoltre di “estendere i poteri e sviluppare la capacità dell’autorità nazionale anticorruzione Civit in modo che possa reggere saldamente le redini del coordinamento e svolgere funzioni ispettive e di supervisione efficaci, anche in ambito regionale e locale”. Bruxelles evidenzia che la Civit “composta solo da tre membri e con un organico di supporto di appena 30 effettivi, soggetti a frequenti sostituzioni, sembra mancare della necessaria capacità per assolvere efficacemente” ai suoi compiti. E la stessa autorità – si legge nella relazione – “interpreta le proprie funzioni in modo piuttosto ristretto, limitandosi a svolgere un ruolo più reattivo che proattivo e concentrandosi in particolare sulla trasparenza, sulle funzioni consultive e sulla verifica formale dei documenti strategici predisposti dalle amministrazioni”