Il Tribunale del Riesame di Napoli ha disposto gli arresti domiciliari per Angelo Polverino, il consigliere regionale eletto nel Pdl attualmente sospeso, arrestato il 7 novembre scorso nell’ambito dell’inchiesta della DDA di Napoli sugli intrecci tra appalti e camorra nella sanità casertana.

Polverino, che sconterà gli arresti in un’abitazione di Gaeta, è accusato di turbativa d’asta con l’aggravante di aver favorito il clan camorristico dei Belforte in relazione all’assegnazione di un appalto da parte dell’Asl di Caserta all’imprenditore marcianisano Angelo Grillo, in carcere perchè ritenuto colluso con la camorra. E’ stato un pentito del clan Mallardo di Giugliano a indicare ai magistrati inquirenti il nome di Polverino come presunto regista del sistema formato da vertici dell’azienda sanitaria, imprenditori e camorristi che, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe governato per anni l’azienda sanitaria casertana. I giudici del Riesame hanno accolto il ricorso dell’avvocato del politico Vittorio Giaquinto che aveva sostenuto l’insussistenza delle esigenze cautelari, in particolare del pericolo di reiterazione del reato, avendo Polverino ricevuto la sospensione dalla carica di consigliere. In prima istanza il gip Isabella Iaselli aveva invece rigettato la richiesta del legale proprio ritenendo che Polverino “potesse ancora condizionare le scelte dell’azienda sanitaria attraverso i suoi portaborse”. Il processo che si svolgerà con la forma del rito immediato, senza passare dunque per l’udienza preliminare, è stato fissato per il 14 marzo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).

 

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