CARINARO. Tutto pronto, si parte. E’ periodo di campagna elettorale a Carinaro, dove, dopo la gestione politica decennale di Mario Masi, si è pronti a voltare pagina in modo forte e deciso. Il senso di smarrimento generale induce a pensare che il futuro sindaco debba essere chi interpreta già un ruolo di spicco nel sociale, vantando la stima e la fiducia dei cittadini. Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato resta uguale, è matematica, ma l’enunciato potrebbe essere applicato anche nel caso della realtà carinarese.
Perchè? Stando ai rumors ed ai pareri più illustri, Giuseppe Barbato sarebbe la persona più adatta a raccogliere l’eredità di Masi. Proprio il 49enne che, attualmente, ricopre il ruolo di Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carinaro e che vanta esperienze da Consigliere (dal 16 aprile del 2000 all’11 aprile del 2003; dal 13 giugno 2004 al 6 giugno del 2009) e da Vicesindaco (dal 16 aprile del 2000 all’11 aprile del 2003) del Consiglio Comunale. Ma non finisce qui: la presenza nel sociale di Barbato è tangibile, soprattutto dal punto di vista religioso, dato il suo attivismo per la Congrega di Sant’Eufemia, di cui è presidente da tempi non sospetti, e la sua provenienza dalle fila dell’Azione Cattolica.
A sondare il terreno delle amministrative 2014, ci prova Giovanni Coscione, carinarese DOC, vigile del fuoco nella vita e laureato in sociologia: “Penso che Giuseppe Barbato sia l’uomo giusto per migliorare le condizioni del nostro paese. Ne condivido a pieno, idealmente, il grande impegno che, ormai da anni, profonde nel sociale sempre con lo stesso spirito e la stessa voglia di fare. Inoltre, è una figura di primo piano, politicamente parlando, ma ha la grande dote di mantenere intatto l’aspetto umano, come testimonia”. “E’ sempre stato vicino alla gente – continua Coscione – e soprattutto alle fasce deboli, quelle su cui non splende il sole del benessere. E’ un uomo ‘radicato’ nel territorio e nella comunità”.
Si sono alternati diversi presidenti del coordinamento dell’ambito sociale negli anni, sono cambiati ben 4 coordinatori e la stessa norma ha subito delle modifiche; eppure Barbato, il cui assessorato nacque, lo ricordiamo, a seguito della legge 328 del 2000, resta ancora un punto fermo della politica del suo paese: “Con lui a capo del nostro comune – dice il sociologo – si può cominciare un cammino intenso, deciso e condiviso. E’ un uomo di piazza. Speravo si candidasse – ha rivelato -. E’ l’unica persona che può davvero valorizzare i giovani, poichè sa rimpiazzare i fatti alle parole e questo è un fattore sicuramente rilevante; inoltre ha una mentalità più aperta rispetto a chi lo ha preceduto. Sa valutare con un animo diverso le idee che gli vengono proposte. Nelle campagne elettorali che hanno anticipato le votazione del 2004 e del 2009, si è detto tanto sulle nuove generazioni, ma è stato fatto ben poco. Barbato, invece, vuole davvero dare voce al futuro e questo deve essere uno sprono per tutti i cittadini. Non ci sono di figure simili, adesso, nel panorama politico locale”. Per Coscione “da parte dei giovani c’è voglia di dare uno schiaffo a chi è stato seduto sulla poltrona per troppo tempo, senza creare progresso per Carinaro”.
Qual è l’aria che si respira nel paese? “Polemica, come da copione quando si tratta delle elezioni amministrative. E’ ovvio che si creino delle fazioni e che si tenti di infangare l’immagine delle persone che si crede debbano essere i futuri primi cittadini, ma sono sicuro che tutto questo non tocchi minimamente Barbato che, piuttosto, tenterà di rispondere con le azioni”.
“Sono certo – precisa Coscione – che le donne che faranno parte della lista dell’assessore siano persone all’altezza della situazione”. Infine, il messaggio più importante per il sociologo: “C’è bisogno di una politica costruttiva, Carinaro deve allontanarsi dai luoghi comuni delle polemiche e delle critiche”.