Si chiuderà tra domani (26 febbraio) e giovedì la partita per le nomine di viceministri e sottosegretari del Governo Renzi. Il premier ha intenzione di completare la sua squadra già nel primo consiglio dei ministri convocato per giovedì. Rispetto ad uno dei governi più snelli della storia italiana – 16 ministri – sono di certo diversi i numeri in ballo nel toto-sottosegretari partito in queste ore: numeri che oscillano tra le 40 e le 50 nomine (è probabile che saranno 43) e sui quali stanno lavorando Graziano Delrio, Lorenzo Guerini e Luca Lotti, tra gli uomini più vicini a Renzi. Due i rebus sui cui si dovrà trovare il giusto equilibrio: quello di non scontentare i partiti della maggioranza e quello di affiancare ad una compagine ministeriale giovane nomi d’esperienza, confermando alcuni dei sottosegretari e viceministri dell’era Letta. Tra gli uomini vicini all’ex premier è in pole position il deputato Umberto Del Basso De Caro, beneventano, già capogruppo Pd al consiglio regione della Campania. L’apprezzato penalista è a un passo dall’incarico di sottosegretario alla Giustizia.
Un altro campano che ha la strada spianata per un posto nel Governo è Vincenzo De Luca. Il sindaco di Salerno è in corsa per una poltrona di viceministro (per lui sarebbe una conferma), ma stavolta non dovrebbe avere la delega alle Infrastrutture. Se dovesse sfumare la carica di viceministro, De Luca si dovrà accontentante di un sottosegretariato. Oltre a Del Basso De Caro e De Luca, che già hanno quasi l’incarico in tasca, circolano in queste ore anche altri nomi di campani che potrebbero approdare nell’esecutivo guidato da Renzi. Tra i più quotati ci sono quelli di Teresa Armato, coordinatrice regionale di AreaDem, e dei consiglieri regionali Nicola Caputo e Angela Cortese. Non a caso il casertano Caputo è stato convocato a Roma per incontrare i riferimenti politici nazionali dell’area Renzi. Con lui anche Dionigi Magliulo, sindaco di Villa di Briano e componente della segreteria regionale del Pd campano.
Per Renzi e i suoi più stretti collaboratori trovare la quadratura del cerchio non sarà facile. La base ‘numerica’ da cui partire sarà quella di 2 sottosegretari per ministero, più le deleghe da assegnare alla presidenza del Consiglio, con qualche eccezione per i ministeri più ‘pesanti’, Economia ed Esteri su tutti.
Mario De Michele