La Procura ha chiesto l’assoluzione, perché il fatto non sussiste, dei 14 imputati nel processo per le presunte irregolarità nei collaudi degli impianti di cdr (combustibile da rifiuti); tra loro numerosi docenti e presidi universitari tra cui Aniello Cimitile, ex presidente della Provincia di Benevento.

L’inchiesta, avviata dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, era sfociata nel giugno del 2009 in una serie di arresti che suscitarono polemiche, dato il ruolo e l’età degli indagati, tutti piuttosto anziani. Secondo l’accusa, le commissioni di collaudo degli impianti erano formate in base a criteri politici e clientelari e attestavano falsamente il buon funzionamento delle strutture, mentre c’erano da registrare inadeguatezze, anomalie, macchinari diversi da quelli previsti nei progetti originari e installati in maniera arbitraria. Cinque anni dopo, lo stesso ufficio del pubblico ministero, rappresentato da Ernesto Sassano, ha chiesto al giudice Giustina Caputo l’assoluzione perché il fatto non sussiste, facendo riferimento anche alla sentenza dello scorso novembre che ha assolto tutti gli imputati nel processo ‘madre’ sui presunti illeciti nella gestione del ciclo dei rifiuti. Il pm, in particolare, nel corso della requisitoria di oggi ha spiegato che avrebbe tranquillamente potuto chiedere l’assoluzione per prescrizione, ma che la coscienza gli ha invece imposto di chiedere la formula ampia. Prossima udienza mercoledì prossimo.

 

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