Altra giornata di passione in Ucraina, dove salgono i toni tra il nuovo governo di Kiev e la Russia di Putin. L’oggetto del contendere, ieri come oggi, la regione autonoma di Crimea. L’area è infatti abitata prevalentemente da russofoni che non hanno gradito la svolta ‘europeista’ avvenuta nella capitale. Lo spettro è dunque quello della scissione. E Kiev teme che la Russia possa avere interessi nell’agevolare la secessione della penisola. Ecco allora che nella notte due scali dell’aviazione ucraina, Belbek e Sinferopoli, sarebbero stati occupati dai russi. Il condizionale è di rigore perché una non meglio precisata fonte di Sebastopoli ha precisato all’agenzia Interfax che i militari russi non hanno nulla a che fare con l’occupazione dell’aeroporto di Belbek, vicino a Sebastopoli. Secondo la stessa fonte, gli autori del blitz sono attivisti dei reparti di autodifesa e il loro obiettivo è quello di impedire lo sbarco di forze legate alla protesta del Maidan.