Il premier ad interim ucraino, Arseny Yatseniuk, ha denunciato che la Russia ha dichiarato guerra al Suo Paese con il via libera all’invio delle truppe. “Siamo sull’orlo del disastro”, ha detto parlando ai giornalisti, “questo e’ un allarme rosso, non si tratta di una minaccia ma di una dichiarazione di guerra”. Papa Francesco ha lanciato oggi un “accorato appello” per l’Ucraina.
“La comunita’ Internazionale – ha chiesto – sostenga ogni iniziativa in favore del dialogo e della concordia”. “Vi chiedo – ha aggiunto rivolto ai 100 mila presenti in piazza San Pietro – di pregare per l’Ucraina che sta vivendo una situazione delicata, mentre auspico che tutte le parti si adoperino per una soluzione pacifica”. Nelle brevi parole pronunciate a braccio dopo l’Angelus, Francesco ha insistito “sulla ricerca della pace e di un accordo evitando ogni violenza”. “L’Ucraina – ha detto testualmente il Papa – sta vivendo una situazione delicata. Mentre auspico che tutte le componenti del Paese si adoperino per superare le incomprensioni e per costruire insieme il futuro della nazione, rivolgo alla comunita’ internazionale un accorato appello affinche’ sostenga ogni iniziativa in favore del dialogo e della concordia”. In Crimea, intanto, militari russi hanno sequestrato tutte le armi in una base radar e in un’accademia della Marina militare ucraina: lo ha reso noto fonti del ministero della Difesa di Kiev, spiegando che i russi hanno esortato il personale delle due strutture a schierarsi con quelli che hanno definito i “legittimi” leader della penisola. Dalla base radar di Sudak sono stati portati via fucili, pistole e munizioni, caricati su un’auto. Armi sono state prelevate anche dalla struttura per l’addestramento della Marina a Sebastopoli, la citta’ sul Mar Nero che ospita una base della Flotta russa. L’Ucraina ha richiamato tutti i riservisti e ha mobilitato le sue forze armate perche’ siano il prima possibile pronte al combattimento: lo ha riferito il segretario del Consiglio di sicurezza, Andriy Paruby, massimo responsabile della sicurezza di Kiev. Paruby ha anche riferito che e’ stato ordinato al ministero degli Esteri di richiedere a Gran Bretagna e Stati Uniti di farsi garanti della sicurezza dell’Ucraina. Il ministero della Difesa ucraino ha diramato ordini a tutti i comandanti militari perche’ pongano le proprie unita’ in stato di allerta per il combattimento, ha spiegato Parubiy in una dichiarazione alla stampa alla Rada, il Parlamento ucraino convocato per una riunione d’emergenza. La mobilitazione, ha spiegato, e’ finalizzata a “garantire la sicurezza e l’integrita’ territoriale dell’Ucraina”.