C’era la mano della camorra napoletana nel traffico di droga tra Campania e Abruzzo smantellato oggi dai carabinieri dell’Aquila. A curare il trasferimento degli stupefacenti erano tre soggetti, tutti di origine campana, ma ben radicati nell’ambiente aquilano; due di loro ritenuti gravitanti nell’area del clan camorristico “Vinella-Grassi”, operante a Napoli nel quartiere 167.

Il gruppo gestiva l’intera filiera dell’illecito commercio, a partire dall’acquisto nei centri di Somma Vesuviana e Sant’Anastasia, fino alla vendita al dettaglio dello stupefacente – cocaina e hashish -, curandone il trasporto, la detenzione e la manipolazione. Una volta giunti all’Aquila, i criminali potevano contare su diverse basi logistiche per custodire lo stupefacente: in primo luogo le proprie abitazione, prese in locazione, ma anche alcuni locali della Sial – Servizi Igiene Ambientale L’Aquila Srl (risultata assolutamente estranea ai fatti) e dei quali avevano la materiale disponibilità. L’organizzazione poteva addirittura contare su di un “servizio di manutenzione” dei propri veicoli che venivano fatti verificare da un complice dell’organizzazione, meccanico di professione, che curava il controllo delle autovetture per accertarsi che non fossero stati installati sistemi di controllo. L’operazione è ancora in corso: c’è infatti un latitante tra le cinque persone verso le quali sono state emesse le ordinanze di custodia cautelare, alcune in carcere alcune ai domiciliari. Per ora gli arrestati sono Salvatore Mauriello, campano residente all’Aquila, titolare della ditta Sial che si occupa di bagni chimici (in carcere), mentre ai domiciliari sono finiti Giuseppe Giuliani, titolare del bar Florida in piazza Duomo e Angelo Naindenel meccanico napoletano. Arrestato in carcere a Napoli, invece, Antonio Romano. Sono 24 in totale gli indagati. Nelle 22 perquisizioni effettuate sono stati trovati e sequestrati diversi grammi di hashish.

 

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