Il consigliere comunale di opposizione, Francesco Capone, ha trasmesso stamattina alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, il contenuto e gli allegati, di un’email arrivata nei giorni scorsi al proprio indirizzo PEC istituzionale.

 

In questa email, l’amministratrice di una società, ha chiesto al Comune di Sant’Arpino informazioni sul servizio di refezione scolastica ed in particolare sull’impego della cucina del plesso don Mazzolari. In particolare ad essere attenzionata è la società Quadrelle 2001 e soprattutto nella mail si chiedono delucidazioni su “quali siano gli eventuali accordi he attualmente intercorrono fra l’Ente civico e la Quadrelle 2001”.

 

La mittente dell’email sostiene che la società sopra menzionata “non abbia centri di cottura di proprietà” e soprattutto che sia stata destinataria di un provvedimento  di chiusura amministrativa e ne sia stata addirittura ordinata la chiusura dell’attività da parte delle autorità competenti.

Il consigliere Capone sottolinea “come sia davvero singolare che questa email sia arrivata alla PEC solo del sottoscritto che è un semplice consigliere di minoranza- oltre che del responsabile del servizio, del sindaco facente funzioni, e degli assessori interessati. Evidentemente chi l’ha scritta- persona a me totalmente sconosciuta- non nutre particolare fiducia nella trasparenza degli esponenti consiliari di maggioranza, mentre ritiene Francesco Capone un punto di riferimento in materia di trasparenza e legalità della macchina amministrativa. Del resto ci troviamo dinanzi ad una vicenda che presenta più di un aspetto oscuro. Non dimentichiamo che proprio l’appalto del servizio di refezione è alla base della vicenda che ha portato agli arresti domiciliari il sindaco Eugenio Di Santo, con tutto quanto ne è conseguito. Ora questa segnalazione che fa il paio con le lamentele di mamme e genitori che a più riprese mi hanno segnalato la pessima e scadente qualità del cibo somministrato agli alunni. Per questo non abbasserò la guardia e resterò vigile affinché siano sempre tutelate la salute degli utenti e la trasparenza in un settore che dovrebbe rappresentare un punto di eccellenza di un’amministrazione che voglia definirsi tale. Non possiamo giocare sul cibo che mangiano i nostri figli. Le famiglie santarpinese debbono essere tranquille quando affidano i loro piccoli nelle mani delle scuole cittadine. Confido, infine, nell’operato della magistratura e spero che al più preso si faccia chiarezza su questa vicenda”.

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