C’e’ un fermo per l’omicidio di Gennaro Finizio, l’imprenditore trovato ucciso la scorsa notte nella sua auto al cimitero di Poggioreale, a Napoli, col cranio fracassato. Si tratta di Ciro Attanasio: interrogato in questura, l’uomo ha confessato le proprie responsabilità.
C’e’ un contrasto sorto per la mancata realizzazione di un loculo al cimitero, alla base del raptus omicida che ha portato alla morte di Gennaro Finizio, l’imprenditore trovato morto nella sua auto con il cranio fracassato tra le cappelle del cimitero napoletano di Poggioreale. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della squadra Mobile di Napoli e dai colleghi del commissariato di Poggioreale, tutto sarebbe nato da quel loculo per cui Finizio aveva già versato la relativa somma di denaro e dal timore dell’omicida, Ciro Attanasio, di essere denunciato a causa dell’impossibilità di restituire quanto ricevuto. Il decreto di fermo è stato emesso dopo che Attanasio ha ammesso di aver ucciso l’imprenditore, che era attivo nel commercio della carta da parati.
L’allarme è scattato ieri poco dopo le 19 quando i familiari di Finizio non lo hanno visto rientrare. Quindi hanno dato uno sguardo alla sua agenda ed hanno scoperto che alle 17 c’era segnato ”appuntamento con Ciro” con un numero di cellulare ma non era indicato il luogo dell’incontro. Quindi gli agenti del commissariato di Poggioreale e quelli della squadra mobile hanno avviato le ricerche e grazie al sistema satellitare hanno individuato la macchina della vittima all’interno del cimitero ”Nuovissimo” di Poggioreale, in via del Riposo. Ciro Attanasio, 50 anni, che si interessava di ristrutturazioni di loculi e cappelle è stato rintracciato dagli agenti nella sua abitazione. I poliziotti hanno accertato che Finizio – provato da un lutto due anni fa e per questo motivo si voleva acquisire un loculo – è stato a lungo colpito, e violentemente, con un bastone. Per l’anziano non c’è stato scampo. Subito dopo l’assassino avrebbe sottratto le chiave dal cruscotto delle macchina di Finizio e successivamente ha distrutto il telefono cellulare dell’uomo.