La commissione Beni Comuni ha affrontato oggi, con la partecipazione di alcuni esponenti di associazioni e comitati civici della zona, la problematica del Camposanto dei Colerosi sito in Cupa Sant’Aniello nei quartieri San Giovanni-Barra. La riunione è stata introdotta dal consigliere Amodio Grimaldi che ha richiamato la necessità di accelerare le decisioni sul destino dell’area per sottrarla al degrado e recuperare la memoria della comunità locale. La riunione ha visto la partecipazione dell’Assessore al Patrimonio, Alessandro Fucito, dell’Assessore alle Politiche Urbane e ai Beni Comuni, Carmine Piscopo, e, in rappresentanza dell’Assessore all’Ambiente, Tommaso Sodano, dell’avv. Risi dello staff.
La problematica del Camposanto dei Colerosi sito in via Cupa Sant’Aniello Quartiere San Giovanni Barra è stata riassunta dall’avvocato Monreale del Comitato civico di San Giovanni a Teduccio il quale ha richiamato la ricerca storica, documentale (risalente a metà degli anni ’50) e di testimonianze raccolte sul territorio, svolta dalle associazioni che non hanno dubbi sulla natura di antico cimitero dei colerosi del luogo, mentre nel Piano Regolatore Generale del Comune l’area è registrata come “area incolta”.
L’area è stata oggetto, come ha testimoniato per l’assessorato all’ambiente l’avvocato Risi, di alcuni interventi tesi alla pulizia e recinzione dell’area e la ricostruzione di una piccola parte del muro di cinta; ma, per assicurare che essa non resti nel degrado, occorre attivare una progettualità che assicuri la fruizione da parte del pubblico. Una delle difficoltà riscontrate nella prima parte dell’intervento sul luogo è riconducibile all’incertezza sulla titolarità della responsabilità e competenza sull’area. Tale problematica, ha detto la consigliera Amalia Beatrice, insieme all’urgenza di definire un percorso amministrativo, potrà trovare soluzione nell’individuazione di un responsabile del procedimento che si attiverà in collaborazione con il protagonismo civico.
L’anomala situazione dell’area, non definita né come area verde né come area cimiteriale, ha detto l’assessore Fucito, ne fa una zona sulla quale il Patrimonio può intanto intervenire per la bonifica, attivando la collaborazione tra Asia e Napoli Servizi (come accaduto per le Vele di Scampia) mentre una nuova destinazione potrà essere individuata solo a seguito di una verifica e di una certificazione dei servizi cimiteriali (con l’accertamento di salme o tombe), il che non esclude che si possa parlare di un cimitero monumentale, seppure non attivo. Il percorso che porterà all’adeguamento dello strumento urbanistico alla realtà effettiva del luogo è stato illustrato dall’Assessore all’Urbanistica e Beni Comuni Piscopo il quale ha spiegato che, fatte le opportune verifiche, la modifica del PRG sarà portata all’attenzione del Consiglio comunale per la presa d’atto, mentre, per lo staff dello stesso assessorato, Malpede ha richiamato analoghe esperienze di partecipazione nelle quali le stesse associazioni possono, nella regolazione comunale, scegliere in che modo impegnarsi.
L’attivazione del percorso immediato suggerito dall’assessore al Patrimonio, cioè intervento di bonifica e verifica della realtà effettiva dell’area, è stata assunta dal dirigente del servizio Cimiteri, De Giacomo, che si è impegnato ad una prima verifica con le associazioni la prossima settimana, mentre la Commissione tornerà a riunirsi il mese prossimo per un aggiornamento sulla questione.