“Penso che sia il momento di dire che bisogna cambiare direzione all’agenda politica-economica in Europa”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo alla Luiss alla celebrazione del centenario della nascita di Guido Carli. “In Europa e’ maturo un ragionamento vero e non finto su problemi della crescita”, ha sottolineato Padoan.
“Se si continua a dire in Europa che la via maestra per la crescita sono le riforme strutturali, allora bisogna dire in modo chiaro a quali condizioni le misure funzionano e a quali no”, ha aggiunto il ministro ricordando che la Ue nel “2014 ha una crescita positiva in tutti o quasi i suoi paesi membri dopo che negli ultimi due anni ha vissuto una recessione profondissima, elemento grave – ha osservato – quando facciamo i conti con i costi della recessione che vogliono dire danni permanenti”. “L’Europa – ha sottolineato il ministro – e’ a un bivio perche’ si potrebbe continuare con la sopravvivenza, con il tiriamo a campare, magari in un contesto di condizioni monetarie che potrebbe diventare rischioso, oppure potrebbe essere l’inizio di un nuovo sentiero di crescita piu’ sostenuto o sostenibile. Da tecnico mi piacerebbe pensare che nei prossimi mesi si possa verificare un break strutturale positivo per crescita e lavoro”, ha aggiunto Padoan. “Non posiamo permetterci di buttare al vento gli sforzi enormi di consolidamento fiscale che sono stati fatti”, ha aggiunto il ministro. “Io continuo a pensare che il potenziale di crescita del mercato interno sia in gran parte non sfruttato”, ha concluso.