Piedimonte Matese- “La Camera dei deputati approva la mozione Sarro”. Questo il manifesto affisso sui muri della città in merito alla mozione-“pluri-parlamentare” svoltasi per discutere sulle problematiche del terremoto per impegnare il governo a reperire le risorse necessarie a fronteggiare i danni e la messa in sicurezza sismica in chiave preventiva. Una manifesto di “Forza Italia” senza alcun riferimento a livelli locali del partito.
“Con 295 voti favorevoli l’assemblea di Montecitorio ha approvato nella seduta del 27 marzo la mozione a firma dell’On.Sarro sul terremoto che ha colpito i comuni matesini delle province di Caserta e Benevento. Grazie all’impegno del nostro deputato- è scritto nel manifesto- per la prima volta , si è svolto un intero dibattito dedicato ai comuni del Matese ed alla situazione creatasi a seguito dei sisma cui ha fatto seguito l’impegno del governo a favorire, d’intesa con la regione, l’utilizzo delle risorse reperibili da fondo di coesione territoriale. In tal modo sarà possibile la riparazione dei danni derivati dal terremoto ad oggi stimati per l’intero comprensorio in circa 90 milioni di euro.Siamo certi che l’On.Sarro, in questa battaglia continuerà a sostenere le ragioni delle nostre comunità con impegno e concretezza” è il finale del manifesto. L’ex sindaco ed attuale parlamentare F.I-Pdl fu artefice della visita del governatore Caldoro nelle scorse settimane. In realtà le mozioni sono state diverse come si legge nei documenti ufficiali della Camera de Deputati : “Mozioni Sarro e Brunetta n. 1-00387, De Girolamo e Calabrò n. 1-00389, Colonnese ed altri n. 1-00403, Scotto ed altri n. 1-00404 e Tartaglione ed altri n. 1-00410:Iniziative in relazione ai recenti terremotiche hanno colpito alcune aree della regioneCampania e la provincia di Campobasso” è la formula introduttiva che raccoglie il dibattito parlamentare seguito dall’impegno del governo. Sul punto è intervenuto anche il consigliere di minoranza di Insieme per Alife, Daniele Cirioli, molto vicino all’ex ministro Sacconi, chiedendo chiarimenti a Sarro sulla differenza di dispositivo tra quanto contenuto nella mozione Sarro-Brunetta e quella finale accolta dal governo come sintesi del confronto. Finora richiesta snobbata.