Un Senato eletto a suffragio universale ma con funzioni differenti rispetto a quello attuale: a proporlo è Pippo Civati che, sul suo blog invita il premier Renzi a non voler procedere come “un rullo compressore”. In un lunghissimo post Civati ricorda tutte le posizioni contrarie alla proposta di riforma del Senato, sia da parte dei “professori” sia da parte di diverse forze politica, come Forza Italia. “A fronte di tutto questo – prosegue Civati – non ci parrebbe proprio il caso di procedere come un “rullo compressore”, tanto più che a differenza di quanto si dice, in realtà, il Parlamento ha, negli ultimi dieci anni, già approvato due grandi riforme costituzionali” quella del Titolo V, “imposta dal centrosinistra al centrodestra” e la Devolution del 2005 votata dal solo centrodestra. “Con questi precedenti – prosegue – è certamente da evitare una riforma imposta addirittura dal governo al Parlamento, magari sulla base di ultimatum che trovo fuori luogo, per di più in tutta fretta, sulla base dell’argomentazione per cui delle riforme si parla da trent’anni. Personalmente, sono alla prima legislatura: delle riforme costituzionali parlo da pochi mesi e sinceramente vorrei arrivare a votare sulla base di una discussione cui ho partecipato io e non Aldo Bozzi”. Civati indica quindi la sua proposta che a suo giudizio potrebbe trovare ampio consenso: “riduzione consistente del numero dei parlamentari (anche alla Camera), dimezzamento delle indennità, bicameralismo differenziato e migliore, potere di controllo e di garanzia del Senato, conservazione del suffragio universale. Non solo voteremmo una riforma migliore – conclude Civati – ma potremmo farlo con il consenso di tutto il Parlamento (e non solo di quello, ballerino, di Verdini e Berlusconi)”.

 

 

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