La Commissione Bilancio, presieduta da Elpidio Capasso, ha visto oggi la presenza dell’Assessore al Bilancio, Salvatore Palma, il quale ha illustrato il Rendiconto 2013 che verrà presto all’attenzione del Consiglio Comunale. Il presidente della Commissione Bilancio, Elpidio Capasso, nel sottolineare l’importanza dell’atto, ha espresso apprezzamento per la relazione che accompagna la delibera e che quest’anno i consiglieri hanno potuto leggere con un certo anticipo rispetto alla scadenza, ed ha ricordato che all’esame del Consiglio, convocato per domani su altri atti, ci siano comunque alcune delibere di ricognizione dei debiti fuori bilancio, la cui approvazione è preliminare rispetto a quella del rendiconto, delibere alle quali la Commissione Bilancio ha dedicato più di una riunione.
L’Assessore Palma ha illustrato il Rendiconto 2013 sottolineando che esso è particolarmente significativo coincidendo con il primo anno di avvio del Piano di Riequilibrio. Tutte le azioni messe in campo dal 2012 hanno avuto un riscontro positivo, registrandosi anzi un vantaggio nel recupero del disavanzo che è passato dagli originari 850 milioni a 702 milioni (al 31.12.2013). Il riassorbimento era già iniziato nel 2012, quando erano stati recuperati 67 milioni. La scelta dell’amministrazione è stata quella di utilizzare il maggiore riassorbimento del disavanzo per innalzare oltre la soglia del 30%, fissata dalla legge, il Fondo Svalutazione Crediti che arriva con questo rendiconto al 57% (consiste in oltre 112 milioni). Altri aspetti toccati dall’assessore Palma nella relazione sono stati: i proventi derivanti dal piano di dismissione del Patrimonio (rispetto ai 31 milioni previsti, sono presenti nel Rendiconto 16 milioni più 30 milioni risultanti dall’avanzo generatosi tra 2012 e 2013 che non erano presenti nel rendiconto 2012); anche le entrate derivanti dai fitti del Patrimonio registrano un aumento; il raggiungimento dell’equilibrio della gestione relativamente alle entrate correnti; il raggiungimento dell’obiettivo della riduzione della spesa per il personale comunale, ridottasi a 205 milioni; soprattutto, il Comune di Napoli non è più un Ente strutturalmente deficitario (definizione che deriva dalla presenza di 5 parametri su 10) in quanto ha recuperato uno dei 5 parametri, quello legato ai pignoramenti; sulle partecipate, si registra una diminuzione dei parametri legati alle spese per servizi e personale (queste ultime diminuiranno ancora grazie all’accorpamento delle partecipate e all’azzeramento e ricontrattazione del salario accessorio); infine, sono aumentati i dividenti dei prodotti derivati ancora in possesso del Comune.
I consiglieri intervenuti hanno chiesto chiarimenti su alcune questioni specifiche, ad esempio sull’assenza di alcune partecipate dalle tabelle (Frezza, al quale l’assessore Palma ha chiarito che sono presenti solo le partecipate verso le quali il Comune ha stanziato fondi), sulla necessità di un quadro di crediti e debiti delle partecipate, in particolare della Elpis (Schiano), per la quale, inoltre, a fine anno la Giunta aveva approvato un piano di rilancio, in contraddizione con la scelta di accorpare a Napoli Servizi il ramo d’azienda gestito dalla stessa società (Varriale); sul motivo per il quale è stata negata ai consiglieri comunali dall’Avvocatura comunale, con la motivazione che si tratta di un atto giudiziario, la conoscenza dei contenuti del ricorso presentato alla Corte dei Conti sulla bocciatura del Piano di Riequilibrio (Palmieri). Inoltre, è stata ravvisata la necessità di una ulteriore riunione, mancando ancora gli allegati alla delibera sul Rendiconto (Iannello); è stato espresso apprezzamento per il lavoro fatto anche in presenza di problematiche ancora aperte, come il ricorso sulla decisione della Corte dei Conti sul Piano di riequilibrio (Lebro); è stata espressa la preoccupazione che l’avanzo di amministrazione derivi più che da incrementi strutturali dal fatto che molte risorse non siano state spese ed auspicato una iniziativa nazionale per consentire al Comune una ripresa, soprattutto sul piano della crescita (Antonio Borriello).