Nuovi sviluppi nelle indagini sulla rapina nella quale, il 27 aprile scorso, a Maddaloni (Caserta), rimase uccise l’appuntato dei carabinieri Tiziano Della Ratta. All’alba i Carabinieri hanno arrestato tre persone e hanno notificato in carcere un’ordinanza di custodia cautelare ad altre nove persone già detenute a diverso titolo per la rapina di Maddaloni e l’omicidio di Della Ratta. Le nuove accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alle rapine e alttri reati e sono contenute in un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), su richiesta della locale Procura della Repubblica. All’operazione scattata all’alba partecipano i carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Caserta, del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna (Napoli) e della Compagnia di Cassino (Frosinone). Sono almeno sei le rapine – una in un supermercato di Cassino e altre cinque in gioiellerie del Napoletano e di Maddaloni – compiute dal gruppo di banditi smantellato questa mattina dal blitz dei carabinieri del Reparto Operativo di Caserta che hanno operato con quelli del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna (NA) e della Compagnia di Cassino (Frosinone). Il gruppo, seppur con qualche elemento diverso, si rese responsabile il 27 aprile del 2013 della rapina alla gioielleria di Maddaloni (il 27 aprile del 2013) nel corso della quale perse la vita l’appuntato dei carabinieri Tiziano Della Ratta e rimase ferito il maresciallo Trombetta. Tra gli arrestati di questa mattina Antonio Mastropietro, il basista maddalonese della cruenta rapina di un anno fa, scarcerato dopo alcuni mesi di detenzione; ci sono poi due donne di Maddaloni ritenute coloro che custodivano la refurtiva dopo i raid. Nel gruppo di malviventi c’erano anche Vincenza Gaglione e Angelo Covato, la 30enne e il 18enne che morirono dopo la rapina di Maddaloni per le ferite riportate in seguito alla sparatoria con i carabinieri intervenuti in soccorso di Della Ratta e Trombetta. Dalle indagini effettuate è emerso che anche in altre delle rapine compiute, come a quella alla gioielleria Ogm, la Gaglione entrava per prima nel negozio per poi far entrare gli altri complici.