Vincere a Napoli per dimostrare di trovarsi in vetta alla classifica non soltanto per il nubifragio che ha fermato la corsa della Juventus. Vincere a Napoli per zittire gli scettici e provare ai propri sostenitori di essere diventati, se non ancora grandi, almeno maggiorenni.

Vincere a Napoli perche’ proprio nella citta’ partenopea, la scorsa stagione, e’ maturata la sconfitta – condita dalle sviste di Banti (annullato pure un gol a Brocchi) – che e’ costata il piazzamento in Champions. Ci sono partite che valgono piu’ dei tre punti e quella che la Lazio affrontera’ contro gli uomini di Mazzarri e’ una di queste: per le motivazioni elencate, ma anche per il fatto che il tecnico Edy Reja non vuole sfigurare contro una squadra che ha guidato per ben quattro anni, in una piazza che gli ha permesso di esordire in Europa. Nella settimana che conduce alla sfida del San Paolo le ambizioni societarie e dei tifosi si fondono a quelle personali dell’allenatore e anche a quelle di un altro ex di turno come Matuzalem che potrebbe salire in cattedra se il connazionale Hernanes dovesse rientrare stanco dal doppio impegno con il Brasile. ”Dopo la pausa Nazionali dobbiamo dare il massimo negli scontri diretti” predicava Reja alla vigilia della partita con il Parma. Ora, si aspetta che i giocatori mettano in pratica le sue direttive, sfruttando magari le possibili disattenzioni di un Napoli con la testa forse gia’ alla decisiva sfida Champions contro il Manchester City di martedi’ prossimo. La partita del San Paolo non e’ facile, ma una Lazio che vuole candidarsi per un posto di vertice (nessuno nell’ambiente vuole parlare di scudetto) deve puntare a vincerla; anche se non dovesse scendere in campo Dias, baluardo della difesa, (gli esami di domani decreteranno se ha recuperato dal risentimento muscolare al muscolo gemello laterale della gamba destra). I provvidenziali ritorni di Biava (pur senza forzare, si e’ allenato in gruppo) e Stankevicius, infatti, permetteranno all’allenatore di disegnare con meno preoccupazione la linea arretrata. Poi, davanti, sara’ una sfida tra due bomber di razza come Klose e Cavani. Con un Cisse che, sul palcoscenico partenopeo, potrebbe riprendersi la scena (”non mollo, mi sblocchero’ ” ha dichiarato a L’Equipe); come un leone ferito che vuole tornare a ruggire.

 

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