Class-action contro l’inquinamento ambientale della zona da parte di quattro comuni tra Molise e Campania, dell’area vicina ai pozzi di Cercemaggiore (Campobasso). La conferma giunge dal consigliere regionale molisano Salvatore Ciocca, con delega alla protezione civile. A dare il via alla causa collettiva, le amministrazioni di Cercemaggiore, Riccia, in provincia di Campobasso; Santa Croce del Sannio e Castelpagano per la provincia di Benevento. Hanno deliberato di avviare la class action per chiarire definitivamente la vicenda e le eventuali responsabilità collegate all’inquinamento, oggi certificato dalle analisi dell’Arpa Molise. Le amministrazioni dei centri interessati dai fenomeni di inquinamento ambientale – che si suppone derivino dalle attività svolte anni fa nei giacimenti estrattivi della Montedison -, hanno deciso di affidare ad un “team” di professori universitari la ricerca della verità. “Il caso dei pozzi di Cercemaggiore – afferma il consigliere Ciocca – con la congiunta azione di verifica relativa a cosa sia stato effettivamente sversato nelle vasche e nei siti intorno ai quali si registrano picchi anomali di radioattività superiore fino a 10 volte a quella del fondo naturale, è anche all’attenzione del Ministero dell’Ambiente. L’obiettivo di queste azioni sinergiche è uno solo: dare risposte a chi vive in quei territori. Abbiamo tutti il dovere di fornire motivazioni serie, rigorose e scientifiche ai troppi decessi che si sono registrati in passato e che ancora oggi distruggono vite, famiglie, affetti”. A inizio aprile l’Idv aveva presentato un esposto alla Procura di Campobasso sulla vicenda con le ipotesi di reato, nei confronti di ignoti, di inquinamento e disastro ambientale.

 

 

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