Piedimonte Matese – Oggi alle ore 18:30, si terrà presso l’auditorium comunale di Piedimonte Matese (CE) la presentazione del libro di Francesco Comparone, Vedute del Matese – J. Philipp Hackert e R. Colt Hoare a Piedimonte (1790 – 1805), promosso e finanziato dalla Banca Capasso Antonio S.p.A. che pone un ulteriore importante tassello nell’insostituibile ruolo della cultura come fattore di sviluppo civile e crescita economica. Una visione lungimirante aderente ai valori costituzionali e capace di fare rete, animata dalla passione del lavoro ed ispirata dall’amore del territorio in cui essa si svolge da oltre cent’anni. Il riscoperto “Grand Tour di Hackert e Hoare” potrebbe benissimo rientrare come decimo itinerario dei nove già proposti dalla Regione Campania del “Grand Tour Campania 2014″ poichè il territorio alifano-matesino offre tantissime risorse culturali e paesaggistiche, in un momento in cui il turismo non di massa potrebbe veramente dare un aiuto concreto all’economia della zona. In occasione della presentazione del libro, sarà presente anche Pamela Hunter in rappresentanza della Banca C.Hoare & Co, banca fondata nel 1672 da Sir Richard Hoare. La banca C. Hoare & Co. resta ancor oggi a conduzione familiare ed è attualmente gestita dalla 11ª generazione di discendenti diretti di Hoare. È una delle poche banche inglesi che può vantare più di 300 anni di operatività. Sir Richard Colt Hoare, fu uno scrittore e viaggiatore inglese. Nel settembre 1790 intraprese un viaggio che avrebbe dovuto coprire tutto il sud Italia ma per avverse condizioni meteorologiche e di salute dovette sospendere. Il viaggio lo portò fino a Piedimonte d’Alife dove trascorse gran parte delle sue quattro giornate piedimontesi nell’appartamento a causa di piogge incessanti. Riuscì a descrivere brevemente il Vallone dell’Inferno e la Sorgente. Raccolse informazioni sulle molte vestigia dell’antica Alife che voleva vedere di persona, come intendeva tentare un’escursione sul Matese fin sul Miletto o vedere Telese, ma fu costretto dal clima inclemente a rinunciare e tornare a Napoli. Philipp Hackert fu, dal 1786 al 1799, pittore di corte del re Ferdinando IV di Napoli. I suoi dipinti, che devono molto al paesaggismo del ‘600 di artisti come Lorrain o Dughet, raffigurano scene agresti, idilliache, dove la quiete regna sovrana; talvolta invece l’atmosfera viene incupita dal Vesuvio che erutta, in omaggio alla poetica del sublime, ovvero del bello terrificante, molto in voga all’epoca del nostro artista. Celebri le pitture ritraenti Caserta e la sua Reggia, e la serie dei porti del Regno Borbonico. Interessante la mostra appena inaugurata a Roma, Palazzo Braschi, piazza Navona 2, sui vedutisti tedeschi, tra cui Hackert, del ’700 ed ’800. La mostra sarà visitabile fino al 28 settembre 2014

 

 

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