CASERTA – Sabato 7 giugno il compleanno della donna di Caiazzo che portò le stimmate come sacrificio di fede e carità. Teresa Musco nel 2014 avrebbe compiuto 71 anni, morì a 33 anni il 19 agosto del 1976, e continua a essere venerata e conosciuta in tutto il mondo per le sofferenze terrene e i numerosi miracoli che le sono stati attribuiti nel tempo. Non dimentica e le dedica un pensiero l’assessore provinciale all’Agricoltura e vicesindaco del comune di Caiazzo Stefano Giaquinto che, tra l’altro, lo scorso 23 maggio ha partecipato a Caserta presso l’Istituto Sant’Antida, alla presentazione del libro di Paolo Brosio “Raggi di luce” in cui è riservato un capitolo proprio alla veggente caiatina. Un abbinamento non casuale perché nell’Istituto del Capoluogo tra le religiose vi è la dolce suor Dorina, al secolo Fortunata Musco, sorella di Teresa. “E’ lei – è stato spiegato – che ogni sabato si reca alla vicina via Battistessa per spalancare la casa della sorella Teresa ai numerosi pellegrini e con loro recitare il Santo Rosario”. L’autore Brosio, a Caserta e in più occasioni, ha lanciato inoltre un appello a Papa Francesco, affinché ”faccia giustizia e restituisca alla loro memoria, e alle famiglie, il riconoscimento per i meriti spirituali che li hanno contraddistinti”. “La vicenda di Teresa Musco – racconta Brosio – coinvolse Benedetto XVI quando, ancora cardinale e capo della Congregazione della Dottrina della Fede, bocciò l’autenticità dei fenomeni soprannaturali. Il caso della veggente campana fu dunque rispedito al mittente”. Eppure c’è chi continua a sostenere che esistono prove documentate delle stimmate, delle lacrimazioni di sangue di statuine di Madonne, delle guarigioni e delle bilocazioni di Teresa Musco. “Un fascicolo che effettivamente andrebbe riaperto – amplifica Giaquinto – Una storia che merita attenzione”. E infatti è nell’aria l’organizzazione di un altro incontro sul tema, probabilmente sempre con la partecipazione di Paolo Brosio, da parte dell’Associazione Giovanni Paolo II di Caiazzo.