A questa amministrazione manca ormai l’ossigeno, e quindi per non tirare le cuoia ha ben pensato di autoindursi un coma farmacologico. Un paragone forse un po’ forte, ma che ci sembra l’unico in grado di illustrare ai cittadini casertani la situazione che, di fatto, paralizza l’azione del nostro comune. Già alle prese con la diaspora dei gruppi consiliari, tra passaggi più o meno espliciti all’opposizione ed arresti di riferimenti politici, nonostante la mole di lavoro arretrato accumulata nei mesi trascorsi, quando più di una volta il consiglio comunale si è interrotto senza riuscire ad esaurire l’ordine del giorno, dal 28 aprile scorso non si è più tenuta alcuna assise, e non sembrano esserci convocazioni all’orizzonte. Prima si aspettavano le elezioni europee, ora il Sindaco ed i suoi sodali cercano di mettere insieme i cocci del vaso per presentarsi all’esame del bilancio consuntivo (entro il 30 giugno) con i numeri per sopravvivere. Ammesso che ci riescano, a luglio ci si concentrerà sul previsionale, poi tutti al mare ed arrivederci in autunno, quando i consiglieri si troverebbero a discutere una serie di interrogazioni, mozioni e proposte di delibera che avranno il sapore del rancido, avendo perso ogni attualità. Uno svilimento indegno del ruolo del Consiglio Comunale, organo sovrano della città secondo il TUEL, mortificato da un sindaco che, per motivi politici e di opportunità (ricordiamo sempre il “pizzino” a Cosentino) avrebbe tutti i motivi per porre fine anzitempo al suo mandato. Ed in questa palude, è rimasto impantanato anche il Piano Urbanistico Comunale, o meglio il suo documento preliminare, più volte preannunciato come prossimo all’approvazione in Giunta ed altrettante volte scomparso di nuovo tra le nebbie. Ricordiamo ai casertani che, secondo quanto previsto dalla normativa in materia, solo dopo l’approvazione del preliminare, il PUC si apre ufficialmente alla città ed ai destinatari delle decisioni sul bene comune, con una articolata fase di consultazioni dei cui esiti si dovrà obbligatoriamente tener conto nella fase di redazione definitiva del piano. Stante il termine ultimo per l’approvazione (luglio 2015), anche un bambino capisce facilmente che, più avanti nel tempo avverrà il passaggio in Giunta, più compressa sarà la fase di consultazione popolare. Si fa peccato a malignare che, forse, questo è esattamente l’intento che qualcuno sta perseguendo?
Movimento Politico
Speranza per Caserta