Fiorenzo Vetrone, 37 anni, di chiare origini italiane, docente presso la università del Quebec, considerato un pioniere nel campo delle nanoparticelle luminescenti che possono dare un importante contributo alla lotta contro i tumori, ha fatto ritorno ad Amorosi, in provincia di Benevento,

terra di origine dei suoi genitori da dove emigrarano in Canada nel 1968. Vetrone, sposato con una insegnante dalla quale ha avuto due bambine, pur essendo nato in Canada ha sempre mantenuto vivi i contatti con il Sannio tanto che questo pomeriggio una intera comunità, con a capo il sindaco di Amorosi Giuseppe Di Cerbo, ha accolto con affetto il suo illustre concittadino. Ad Amorosi, il giovane ricercatore e docente, ha ancora la zia Marta (sorella del padre) e due cugini, coi quali trascorrerà qualche giorno di relax prima di rientrare in sede e continuare le sue ricerche. E proprio in merito al valore delle sue ricerche il presidente dell’associazione Futuridea, Carmine Nardone, ha inviato il giovane docente ad una collaborazione con il “MELA” (Laboratorio Mediterrraneo delle Biotecnologie e Nanotecnologie), la cui direzione scientifica è affidata ad un altro illustre sannita, il professor Antonio Iavarone, per il quale si attende il prossimo 4 novembre un finanziamento da parte del Ministero della Ricerca Scientifica di 43 milioni di euro. Prima della cerimonia, organizzata dalla Associazione Storica del Medio Volturno in collaborazione con l’amministraziome comunale, Vetrone si è intrattenuto nella locale sede del Napoli Club dove ha ricordato “le tante domeniche matttina trascorse in compagnia del padre (che oggi non c’é più, ndr) in Canada in un bar a vedere le gesta di Maradona e Careca”. “E ancora oggi – ha aggiunto – continuo a tifare per il Napoli che si sta facendo onore sia nel campionato italiano che a livello europeo”.

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