AVERSA – Ieri i fedeli, al loro ingresso in chiesa, hanno trovato un manifesto particolare diffuso in tutta la Diocesi “Un impegno per tutti: la custodia del creato”.

 

Il 1° settembre, da otto anni, le diverse confessioni cristiane (ortodossi, cattolici, evangelisti) celebrano unitariamente , appunto, la giornata della “salvaguardia del creato”.  Ma la crescente attenzione della Chiesa aversana alla situazione di allarme sociale e di diffusa  sofferenza determinata dal disastro ambientale in atto, la porta oggi a proporre, con una forza nuova, questa celebrazione come grande opportunità di crescita spirituale e d’impegno responsabile da vivere con spirito di comunità.

 

Ecco allora che, oltre al previsto specifico richiamo alla custodia del creato nella liturgia domenicale delle cinque settimane di settembre, ogni comunità parrocchiale viene chiamata a crescere nella consapevolezza del male che è stato fatto, ma anche nella speranza di poter avviare percorsi collettivi di rinascita e rigenerazione.

Di più: le linee pastorali tracciate da mons. Spinillo prevedono un’azione di promozione del dialogo a tutto campo: le realtà ecclesiali sono chiamate a promuovere l’incontro con chiunque sia alla ricerca di significati e di prospettive o sia portatore di esperienze, idee, progetti.

Punto d’approdo e di sintesi di questa fase sarà il grande incontro territoriale indetto per il 4 ottobre, nella forma di una marcia silenziosa da Orta di Atella a Caivano, per confermare e rinsaldare la comune volontà di riconciliazione con il creato, orrendamente violato.

Le realtà incontrate saranno invitate a inserire in una comune e condivisa “Agenda per il territorio” una o più iniziative, da realizzare, in autonomia e con “stile proprio”, nel corso del mese successivo, nel segno comune di una conoscenza condivisa circa la condizione della nostra terra; di un impegno di responsabilità; della fattiva speranza di una rigenerazione del tessuto sociale, civile, economico, culturale.

Il 10 novembre ad Aversa, nella giornata del Ringraziamento, entro il perimetro del centro storico, luogo-simbolo della speranza (punto di riferimento delle più preziose risorse religiose, culturali, architettoniche, autentico scrigno della memoria e, quindi, dell’identità collettiva del territorio) sarà messa alla prova la capacità di guardare insieme a un futuro prossimo, in un modo nuovo e forte.  La concretezza del fare (insieme e presto) dovrà, infatti,  coniugarsi con lo sguardo lungo diretto al passato e alla natura, individuati come risorse insostituibili e interrogati con rispetto e con amore, come primario bene comune generatore di vita e d’innovazione, purché opportunamente custoditi e coltivati.

Questa, in sintesi, la proposta della Diocesi di Aversa per il 2013, maturata soprattutto nell’incontro dello scorso 19 giugno con le realtà del territorio, che si relazionano come Rete civica dell’Agro aversano

 

 

 

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