L’ex deputato di Futuro e Libertà, Gianfranco Paglia, ha scritto una lettera a Papa Francesco per invitarlo a visitare la Terra dei Fuochi.
Ecco il testo:
Caro Padre,
Chi Le scrive è una persona che da vicino ha visto la morte. La morte di donne, di bambini, di uomini che ingiustamente sono vittime di violenze e barbarie; una violenza che diventa più insistente, assurda e, tristemente, presente. Uomini che perdono ogni giorno il rispetto per la vita e per l’amore, quello che vedono è solo una ricerca spasmodica di un potere, quello del denaro, sempre più strumento del male.
Una sete di potere così avida da far perdere di vista il concetto di Umanità Cristiana.
La carneficina in Somalia,in Afghanistan, in Iran, in Iraq, in Siria è pari a quella di Lampedusa, ma è pari a quella della TERRA DEI FUOCHI. Lunghi cortei, ventimila persone che camminano chiedendo di intervenire. Ventimila persone con gigantografie dei propri cari morti, in breve tempo, per tumore.
Troppi, tanti per credere ad una pura casualità. E casualità non è. Il triangolo della morte che scoppia, brucia per tonnellate e tonnellate di rifiuti tossici, radioattivi e nucleari sotterrati in luoghi dove normalmente c’è coltivazione. C’è un popolo che chiede aiuto e non si può non far nulla. Bene, benissimo l’attenzione mediatica. Ma non basta.
Mi rivolgo a Lei, Santo Padre, perchè ha ridato la SPERANZA. Quella speranza che ci consente ancora di credere che, forse, qualcosa può cambiare. L’invito è quello di venire in questa amara terra e constatare il dolore e la paura che è negli occhi di TUTTI. Questa è un’ Emergenza Nazionale e nessuno può far finta di IGNORARE. Se si vuole le soluzioni ci possono essere. Con Lei qui, nessuno può far finta di niente; ognuno verrà messo di fronte alle proprie responsabilità e sono certo che le ISTITUZIONI tutte, troveranno il CORAGGIO di affrontare questo problema per quello che è: una Catastrofe Nazionale.
A questo punto è anche inutile fare le analisi ed individuare le responsabilità. Le conosciamo. La gente sta chiedendo risoluzione affinché non ci siano più titoli sui giornali: Siamo tutti morti che camminiamo!
Questa, in un certo senso è una guerra, ed io da soldato, caro padre Bergoglio (mi permetta di chiamarLa così) preferisco la PACE. Facciamo qualcosa perchè questa TERRA ritorni ad essere AMATA.