AVERSA – Il vescovo di Aversa, Mons. Angelo Spinillo, questa mattina ha fatto visita ai ragazzi del Secondo circolo didattico. Una bella mattinata passata in compagnia di tutti gli alunni del plesso diretto dal professor Gennaro Caiazzo.. Il Vescovo ha tenuto un discorso di grande rilevanza formativa, culturale, sprituale. Un percorso di festa con la partecipazione dei tre plessi scolastici dell’istituzione scolastica, cioè Linguiti, S. Agostino e la scuola dell’infanzia Una giornata davvero eccezionale, con l’intervento delle autorità comunali, dirigenti scolastici, giornalisti, genitori.

Ma i veri protagonistisono stati i bambini con esecuzione di canti, preparazione di disegni ispirati alla giornata e al tema , balli, sventolio di bandiere, ecc., ecc. , slogan, concluso meravigliosamente con domande, da parte degli alunni, a dir poco entusiasti, felici, con gioia e tenerezza visibili, molto interessanti, al vescovo, che si è complimentato con il Preside per la giornata, le scolasresche e tutto il personale. Di seguito il messaggio di benvenuto del dirigente scolastico. Eccellenza Reverendissima, è un grande onore e, nel contempo, una gioia immensa porgerLe un caloroso Benvenuto nella nostra scuola, il 2° Circolo Didattico della città di Aversa. Oggi, per tutti, è un giorno di Festa nel poter accogliere tra noi il Pastore dell’importante Diocesi di Aversa, la quale, nella sua lunga storia quasi millenaria, ha avuto il pregio di essere retta da Vescovi tra i più emeriti della Chiesa, basti considerare solo alcuni nomi, quali Azzolino, Guitmondo, Caracciolo, Riario Sforza, Gazza ecc.. Le porgo i più cari saluti da parte delle scolaresche, del corpo docente, del personale scolastico dei tre plessi e dei genitori di questa istituzione scolastica, che ho l’onore di rappresentare. Tutti siamo onorati della Sua presenza qui, in una comunità educativa che, giorno dopo giorno, si fa carico con amore e straordinaria attenzione delle problematiche sociali e culturali del contesto territoriale di riferimento, sforzandosi sempre di dare risposte utili e positive ad ogni singolo utente, nell’ottica strategica di porre al centro dell’attività educativo-didattica l’alunno, in quanto essere umano proteso verso un armonico e completo sviluppo, secondo i principi costituzionali e dei valori fondanti della cristianità. Certamente si tratta di un lavoro complesso, difficile, reso più semplicemente faticoso con la perdita progressiva di quel ruolo sociale che il personale della scuola ha avuto fino a pochi decenni or sono; tuttavia, è particolarmente gratificante vedere crescere i piccoli, aiutarli nell’acquisizione delle abilità e delle competenze di base; è, per tanti aspetti, esaltante nel raccogliere i frutti del lavoro profuso: risulta un impegno serio, sinergico alla ricerca di valori veri, come l’amore, la pace, la solidarietà, il rispetto per le diversità, i quali, una volta che si sono concretizzati, possono rappresentare tanti fecondi semi di speranza non solo per il futuro del discente, ma anche della società e del mondo intero. Eccellenza, soprattutto in questi ultimi anni, tutti condividiamo che è urgente e rilevante dare positive indicazioni e percorsi di fiducia non solo ai piccoli, bensì a tutte le nuove generazioni, e la Sua presenza ci dà tanto conforto, una desiderata forma di incoraggiamento, regalando un forte messaggio di pace e di collaborazione agli operatori della scuola nel duro compito di educare ed istruire, in maniera armonica, i bambini. Consapevoli di ciò, la nostra scuola da diversi anni svolge un’interessante attività formativa in stretta collaborazione con la parrocchia del quartiere, la storica Chiesa di S. Nicola, ottimamente retta dal prof. Pietropaolo Pellegrino, e sinergicamente si portano avanti innovativi itinerari di crescita educativa, spirituale e culturale per i piccoli a noi affidati . Grazie, Eccellenza Reverendissima, per il prezioso e gradito dono che Lei ha voluto offrire a questa scuola, tale da creare subito un vivo e profondo fermento in tutti ed una gioia immensa già all’annuncio della straordinaria notizia della Sua Visita Pastorale. Per l’occasione esprimo un doveroso ringraziamento alle insegnanti e a tutto il personale della scuola, perché, in virtù della loro preziosa opera, possiamo veder crescere i bambini preparati e sereni, educati e virtuosi, ragion per cui, accanto alla sapienza che giustamente deve nutrire la loro intelligenza, essi mostrano tanta bontà che riempie gli animi. Riteniamo che educare le persone significa, in primis, saper ascoltarle prima di parlare con loro, vivere bene in sé e con l’altro, saper relazionarsi con ogni singolo sul piano emotivo ed affettivo, comprendere e partire dal vissuto e dalle esperienze che ciascun alunno porta con sé, dalle forme di intelligenza, dalle attitudini, dagli stili cognitivi, soprattutto sempre con rispetto, disponibilità, semplicità. Desidero ora fare mie alcune belle parole che il Capo dello Stato, il Presidente Giorgio Napolitano, ha pronunciato in occasione delle celebrazioni per l’Unità d’Italia. Nell’evidenziare il grande contributo della Chiesa e la sua dottrina sociale, egli ha sottolineato : “Il ruolo dei cattolici è stato fondamentale per lo sviluppo economico-sociale e per la maturazione di valori cristiani che trovano oggi consacrazione nella Carta costituzionale”. Pertanto, per l’attività educativa e per la vita di oggi si rivela sempre più necessaria l’elaborazione di percorsi e strumenti capaci di accreditarsi come “progetto integrale” che, pur valorizzando il passato, deve guardare continuamente al futuro. Di certo, essi andranno riesaminati di volta in volta secondo le condizioni e le caratteristiche temporali e sociali, in collaborazione con le agenzie formative del territorio: in tale ottica l’arte pedagogica e la filosofia dell’educazione hanno un compito di grande attualità, dal momento che non è più possibile far riferimento soltanto a gloriose tradizioni passate. Eccellenza Reverendissima, voglio concludere, ringraziandoLa nuovamente per questa Visita, e citando una frase di Papa Benedetto XVI pronunciata durante il discorso in occasione della Plenaria della Congregazione per l’Educazione Cattolica il 7 febbraio 2011, che può rappresentare la giusta sintesi della giornata di oggi. Parlando di formazione, di scuola e università, quali passaggi fondamentali per far crescere persone solide e virtuose, il Sommo Pontefice ha affermato: “L’opera educativa sembra diventata sempre più ardua perché, in una cultura che troppo spesso fa del relativismo il proprio credo, viene a mancare la luce della verità, anzi si considera pericoloso parlare di verità, instillando così il dubbio sui valori di base dell’esistenza personale e comunitaria. Per questo è importante il servizio che svolgono nel mondo le numerose istituzioni formative che si ispirano alla visione cristiana dell’uomo e della realtà: educare è un atto d’amore, esercizio della “carità intellettuale”, che richiede responsabilità, dedizione, coerenza di vita”. Grazie a tutti.

 

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