CAPUA – “Sulla gestione dei rifiuti vi è un fiorire di dichiarazioni infondate, sia da parte dell’amministrazione comunale che di molti esponenti del comitato ‘No gassificatore’. Purtroppo, sembra assistere ad uno scontro tra due tifoserie

in cui nessuna delle due parti ha interesse ad informare la cittadinanza, ma tende con la diffusione di informazioni inesatte, se non false, a far prevalere la propria tesi”. Così inizia il suo intervento l’esponente dei “I Riformisti” Franco Passaro. “L’amministrazione comunale continua a parlare di ristori milionari inesistenti in quanto la normativa in materia (vedi regolamento della regione Campania) è chiara e prevede un ristoro massimo di 3,744 €/t di cui il 70% destinato al Comune sede dell’impianto ed il 30% ai Comuni limitrofi – spiega l’esponente politico – Pertanto, a Capua spetterà un ristoro di circa di 235.000 euro all’anno. Inoltre, il Comune dovrà pagare lo smaltimento dei rifiuti come tutti gli altri comuni della Provincia e non avrà alcuna agevolazione sull’acquisto dell’energia elettrica prodotta dall’impianto. Infine, non vi sarà alcun incremento occupazionale in quanto il personale dovrà essere reperito prioritariamente tra gli attuali dipendenti del Consorzio Unico di Bacino” L’esponente dei “I riformisti” passa, quindi, ad esaminare la posizione del Comitato ‘No gassificatore’: “D’altra parte, si continua a sollecitare le paure della gente, diffondendo infondati scenari di morte, contraddetti sia dagli studi effettuati in materia dalle autorità preposte alla tutela della salute pubblica che dall’alto livello di qualità della vita raggiunto dalle tante realtà esistenti in Italia e nel mondo che hanno sul proprio territorio comunale un termovalorizzatore (Brescia, Vienna, Parigi, Montecarlo e così via). Addirittura qualcuno arriva a negare che vi sia la necessità di smaltire i rifiuti, che tutti noi produciamo e continueremo a produrre nei prossimi anni, e ipotizza che gli impianti servono per altri misteriosi ed inconfessabili scopi.” Passaro si sofferma, quindi, sulla necessità di costruire impianti per gestire correttamente il ciclo integrato dei rifiuti: “Spero che almeno questa posizione, completamente assurda, sia definitivamente superata dopo le osservazioni formulate dall’esponente ambientalista Vincenzo Cenname al piano provinciale dei rifiuti, osservazioni che, anche con una raccolta differenziata molto spinta, prevedono la necessità di avere un impianto per lo smaltimento della parte dei rifiuti non recuperabile di circa 150.000 tonnellate all’anno.”

 

L’esponente dei “I riformisti” conclude il suo ragionamento indicando la strada, che, a suo parere, è necessario seguire per il superamento definitivo dell’emergenza: “La realtà è che la provincia non ha ancora le infrastrutture necessarie per una corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Pertanto, nei prossimi anni, si deve incrementare fortemente la raccolta differenziata per raggiungere il 65% previsto dalla legge e, contemporaneamente, costruire gli impianti necessari per il trattamento dei rifiuti (impianti di compostaggio, biodigestori anaerobici, impianti di selezione, termovalorizzatori e discariche). Tutto il territorio provinciale deve, però, contribuire alla soluzione del problema. L’attuale piano deve, pertanto, essere rivisto in quanto tutti gli impianti sono localizzati nell’area di Capua – San Tammaro – Santa Maria Capua Vetere.”

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui