SANTA MARIA CAPUA VETERE – Un contributo volontario di almeno dieci euro, da versare entro il 30 marzo, per garantire fino alla fine dell’anno scolastico il funzionamento di alcuni servizi didattici: è la richiesta giunta in questi giorni via lettera ai genitori degli alunni dell’istituto comunale Principe di Piemonte

di Santa Maria Capua Vetere, nel Casertano. Attualmente lo storico palazzo sede della scuola sito in corso Garibaldi è inagibile, al suo interno solo gli uffici di dirigenza e segreteria; i bambini delle elementari e della materna sono ospitati in un edificio di via Curri (scuola dell’infanzia, le prime classi della Primaria e le due seconde a tempo pieno) e nella scuola secondaria di primo grado ‘R. Perla’ di via Grandi. Le motivazioni della richiesta hanno creato molti malumori tra i genitori: nella lettera, firmata dal dirigente scolastico Rosa Petrillo e dal presidente del Consiglio di Circolo Giosué Di Rienzo, si parla infatti “delle difficoltà economiche che, in questo periodo riguardano l’Italia e l’intera Europa e che producono effetti critici sui già esigui bilanci delle istituzioni scolastiche”; e “delle risorse economiche assegnate dallo Stato sempre più insufficienti per garantire il funzionamento dei nuovi sussidi didattici”.

Nulla si dice del Comune proprietario dell’istituto e del suo obbligo di contribuire alle spese di funzionamento dello stesso. Tra l’altro, le risorse dovrebbero servire a garantire il funzionamento del laboratorio di informatica sito nel plesso inagibile. Ad accentuare il malumore il recente finanziamento, datato 21 dicembre 2011, di circa un milione e 650mila euro concesso dalla Cassa depositi e prestiti per l’adeguamento strutturale dell’intero edificio di corso Garibaldi, per il rifacimento della copertura e l’adeguamento alla nuova normativa antisismica, nonché per la ristrutturazione parziale (primo piano e parte del piano terra). Un prestito concesso quasi a tempo di record, vista la richiesta avanzata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Biagio Di Muro e dall’ufficio tecnico ai primi di dicembre. Gli interventi però non sono ancora partiti. Per la dirigente Rosa Petrillo, “il contributo serve solo a rendere più efficace l’offerta formativa: tante altre scuole hanno chiesto ai genitori degli alunni di contribuire alle spese, è una situazione ormai normale”.

 

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