CASERTA – ”L’Ufficio Scolastico Regionale metta in campo un impegno straordinario per impedire che gli abusi nei confronti dei lavoratori delle scuole private e le irregolarità di alcuni di questi istituti continuino a perpretarsi impunemente. Chiediamo più ispezioni, monitoraggio e controllo. Proponiamo la sottoscrizione di un protocollo di legalità tra le organizzazioni sindacali, la Regione e l’Ufficio Scolastico Regionale per introdurre ulteriori elementi di garanzia e trasparenza nelle procedure di rilascio della parità e, allo stesso tempo, la costituzione di un Osservatorio Permanente sulla scuola privata in Campania”.
Queste la proposte che Franco Tavella, segretario generale della Cgil Campania, ha lanciato nel corso del convegno dal titolo ‘Legalità, qualità, diritti: focus sulla scuola privata in Campania’ che si è svolto a Caserta. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il segretario generale della Flc Cgil Campania, Giuseppe Vassallo, il segretario generale nazionale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Diego Bouchè. ”La scelta di Caserta – ha spiegato Tavella – non è casuale. In molti di questi istituti c’è un problema di legalità che si innesta in un discorso più ampio che qui coinvolge ad esempio anche il trasporto pubblico locale, affidato ad una azienda, la Clp, che altrove ha avuto una interdittiva antimafia. Ecco perchè auspichiamo da domani controlli a tappeto da parte delle forze dell’ordine”. ”I dati – ha detto nella sua relazione Clara Lodomini, della segreteria regionale Flc Cgil – sono allarmanti: in Campania ci sono 1915 scuole paritarie, a fronte di 1030 scuole statali e la percentuale di scuole private è pari al 65%, più del doppio rispetto a quella nazionale. Nonostante alcune eccellenze che pure ci sono, non possiamo non ammettere che molti di questi istituti diventano strumenti per ripulire proventi illeciti, centri di potere e leve di consenso”.
”Le indagini susseguitesi negli anni, che hanno determinato la chiusura di molte scuole/diplomificio, palesano la presenza della questione legalità – ha sottolineato Tavella – Questa resta la precondizione per qualsiasi forma di crescita, soprattutto se si parla di cultura e formazione. Da esse dipende, infatti, la qualità dello sviluppo. Attorno al mondo degli istituti privati gravitano migliaia di docenti precari che vengono sfruttati, malpagati e a volte costretti persino a versarsi i contributi previdenziali in cambio dell’agognato punteggio utile a scalare le graduatorie ad esaurimento. Questa situazione è insostenibile”.