Incremento dei casi Covid pediatrici: crescono i ricoveri a Napoli, contagi triplicati. In affanno il Santobono (che ha incrementato la settimana scorsa da 20 a 30 i posti letto dedicati) e il centro di riferimento regionale del Policlinico Federico II (che accoglie i pazienti più gravi per trasferimento da tutta la Campania e che ha già qualche barella oltre i 10 posti assegnati). Dopo l’allerta dei giorni scorsi, lanciata dal manager del Santobono Rodolfo Conenna, e a seguito della sollecitazione di Alfredo Guarino, ordinario di Pediatria e a capo dell’unità Covid del Policlinico collinare, qualcosa si muove nelle altre province. Ieri in soccorso della rete pediatrica l’ospedale Moscati di Avellino ha attivato 7 posti per bambini colpiti da Sars-Cov-2. Un hub che ora intercetterà tutta l’utenza che proviene da Irpinia, Sannio e dal salernitano. Raddoppiati al Santobono (da 1 a 2), anche i posti di terapia intensiva. L’ultimo ricovero nella notte tra venerdì e sabato: un bambino di 4 anni affetto da una serie di altre patologie croniche a cui si è sovrapposta la polmonite interstiziale da Covid emersa alla Tac. «Qui al Santobono vediamo tanti positivi in Pronto soccorso – avverte il primario Vincenzo Tipo – e nel fine settimana gli arrivi aumentano. Di notte e nei festivi gli accessi crescono fino a circa 40 o 50. Molti li rimandiamo a casa. Ma assistiamo anche casi più seri, sia le Mis-C, le caratteristiche e pericolose sindromi iperinfammatorie multiorgano che insorgono a distanza di due o tre settimane, sia bambini che hanno una serie di problemi per altre patologie concomitanti e che sono per questo più fragili. In questi casi ci sono sintomi respiratori importanti. Ieri (due giorni fa, nda) abbiamo svezzato un bambino dall’assistenza con ossigeno ad alti flussi ma oggi ne abbiamo dovuto attaccare un altro al ventilatore. Purtroppo vediamo polmoniti interstiziali in piccoli pazienti che nelle precedenti ondate non vedevamo. Nei lattanti, che vanno meglio, prevalgono la febbre alta e resistente agli antipiretici e sintomi gastrointestinali». Sars-Cov-2 a Napoli e in Campania è diffuso soprattutto nelle età giovanili (infanzia, adolescenza, giovani e giovani adulti): nell’ultima settimana il 68% dei nuovi casi segnalati colpiscono cittadini tra 0 e 44 anni, il 28% tra 0 e 24 anni. Le età più colpite sono tra 6-10 anni, 11-13; 14-18; 19-24 e 25-44 anni, dove si registrano valori di incidenza fino a 10 volte superiori a quello soglia individuato dal Ministero di 250 casi per 100 mila abitanti. La diffusione giovanile può giustificare il minor impatto della patologia in termini di mortalità ma l’impennata di casi è sensibile anche negli ospedali nonostante la variante Omicron sia considerata di minore impatto clinico. «Non nei bambini e adulti non vaccinati», sottolinea Alessandro Perrella infettivologo del Cardarelli. «La circolazione del virus nei bambini e nei giovani è estesa – aggiunge il manager del Santobono, Rodolfo Conenna – ma non possiamo incidere sulle occasioni di contagio attraverso le restrizioni e l’unica strada è aumentare l’offerta sanitaria che non è allungabile all’infinito. Attivare nelle rete regionale delle pediatrie 1 o più posti letto per pazienti Covid è l’unica soluzione sperando che presto arrivi il picco».

«Siamo strapieni, non si può pensare ad altri lokdown – aggiunge il professore Guarino – ma bisogna rafforzare la risposta sanitaria. Su 10 ricoverati abbiamo 4 bambini neoplastici, un paio di neonati che stanno meglio e gli altri con una serie di comorbilità. Facciamo una infettivologia oncologica inedita in clinica sebbene costantemente affiancati dai colleghi del Pausilipon. A questo si aggiungono le cure dei bambini cronici non Covid che non possono essere rallentate. In Italia ci sono 2,5 milioni di infetti noti, gli ignoti saranno almeno altrettanti. Abbiamo dunque il 10 per cento della popolazione col Covid nello stesso momento. Una cosa di dimensioni epiche. Omicron non è Delta e non la variante Inglese ma rispetto prime ondate vediamo anche casi più gravi perché si concentrano tutti qui. Ho chiesto che in ogni struttura pediatrica della Campania siano attivati posti Covid. Credo che anche le pedatrie di Nola ed Aversa siano pronte a partire. La situazione è rapidamente evolutiva e non è più possibile effettuare trasporti di bambini Covid in biocontenimento da Benevento al Cilento a Napoli».

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