In questa estate in cui il virus sta circolando in modo sostenuto a causa della variante Delta, inizialmente il contagio si è diffuso tra i giovani e i giovanissimi. Hanno maggiore socialità e più bassa percentuale di vaccinazione visto che, come era normale, inizialmente si è tentato di proteggere le fasce di età più alte e dunque a rischio. In queste ore, però, sta avvenendo il passaggio del testimone: si stanno contagiando gli over 40, magari all’interno delle famiglie. Succede soprattutto a coloro che hanno deciso di andare allo sbaraglio e rifiutare il vaccino. Sopra i 50 anni sono 4 milioni. Risultato finale: dopo che per settimane l’incidenza più alta era tra teen-ager e ventenni, adesso sta crescendo tra quarantenni, cinquantenni e sessantenni. E c’è un conseguente aumento dei ricoveri, visto che a quell’età, da non vaccinati, le possibilità di finire in ospedale non sono basse come nel caso dei ragazzi. Leggendo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità, aggiornato al 18 agosto, si conferma che «aumenta l’età mediana dei soggetti che hanno contratto l’infezione da virus Sars-CoV-2 (32 anni); rallenta l’aumento dell’incidenza nelle fasce di età 10-29 anni, mentre si osserva un aumento dei casi nelle fasce di età più adulte con un corrispondente ma lento aumento anche del tasso di ospedalizzazioni». Ancora: «La maggior parte dei casi notificati negli ultimi 30 giorni in Italia sono stati diagnosticati in persone non vaccinate. Si osserva una forte riduzione del rischio di infezione da virus Sars-Cov-2 nelle persone completamente vaccinate rispetto a quelle non vaccinate (83 per cento per la diagnosi, 95 per l’ospedalizzazione, 97 per i ricoveri in terapia intensiva e 97 per i decessi)». Più nello specifico, sul tema del virus che ha ricominciato a correre tra i meno giovani e dunque tra coloro che rischiano di più in caso di infezione: «Si osserva un rallentamento della crescita dei casi nelle fasce 10-19 e 20-29, mentre continuano a crescere in tutte le fasce di età sopra i 40 anni. L’incidenza nella fascia 50-59 per la prima volta da inizio maggio è superiore a 50 casi per 100.000 abitanti». Sempre utile ricordarlo: dai trentenni a scendere il tasso di letalità è inferiore a 0,1 per cento, mentre aumenta notevolmente a salire: 0,2 tra i quarantenni, 0,6 tra i cinquantenni, 2,7 tra i sessantenni, 9,3 tra i settantenni, 19,9 per gli over 80.