L’obbligo vaccinale voluto dal governo Draghi comincia a dare i primi frutti. Secondo il report settimanale prodotto dalla Fondazione Gimbe, gli over 50 che hanno ricevuto la prima dose sono aumentati del 28%. Nella settimana tra il 12 e il 18 gennaio, i nuovi immunizzati sono 128.966. Complessivamente, nello stesso arco di tempo i nuovi vaccinati sono stati 510.742 rispetto ai 496.969 della settimana precedente (+2,8%). Restano stabili nella percentuale le nuove vaccinazioni nella fascia 5-11 anni (pari a 240.920). I contagi Covid sono rimasti sostanzialmente stabili, con una crescita del 3%. L’incidenza, invece, supera i 2000 casi per 100.000 abitanti in 58 province. In crescita quasi del 49,7% i decessi, passati dai 1.514 della settimana che andata dal 5 all’11 gennaio, ai 2.266 della settimana successiva. Secondo il monitoraggio Gimbe aumentano del 10,8% i tamponi totali effettuati in sette giorni, passati da 6.926.539 della settimana 5-11 gennaio a 7.672.378 della settimana 12-18 gennaio, con un incremento dei tamponi rapidi (+856.687 pari a +17,8%) a fronte di una leggera flessione di quelli molecolari (-110.848 pari a -5,3%). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività dei tamponi molecolari si riduce ulteriormente (dal 25,4% al 21,2%), mentre rimane stabile (14,4% vs 14%) per gli antigenici rapidi.
TERAPIE INTENSIVE – La percentuale di terapie intensiva occupate da pazienti Covid è stabile al 18% in Italia e, in 24 ore, cresce solo in Basilicata (al 4%), Puglia (14%) mentre cala in 7 regioni: Marche (al 21%), PA Bolzano (17%), PA Trento (21%), Piemonte (23%), Toscana (22%), Umbria (12%), Val d’Aosta (18%). È stabile in Abruzzo (al 20%), Calabria (17%), Campania (12%), Emilia Romagna (17%), Friuli Venezia Giulia (24%), Lazio (22%), Liguria (19%), Lombardia (15%), Molise (3%), Sardegna (13%), Sicilia (20%), Veneto (18%). Questi i dati Agenas del 19 gennaio. Sei sono oltre la soglia del 20% (Friuli Ve, Lazio, Marche, Trento, Toscana, Piemonte).