Una brutta storia di discriminazione, che ha coinvolto Alba, 5 anni, figlia adottiva di Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli. È lui stesso a raccontarla su Facebook: «Qualche giorno fa ero al mare con Alba. Giocavamo alle giostre in spiaggia. Si è avvicinato un bimbo e, senza minimi termini, mi ha detto che secondo la sua mamma Alba è malata e anche brutta. Sono rimasto di pietra, non sapevo nemmeno cosa rispondere, perché mia figlia non è malata e la sua disabilità non la invalida dell’essere una bambina felice, oltre ad essere oggettivamente bella». La piccola Alba è affetta da sindrome di Down. Lo sfogo di Trapanese prosegue: «Bisognerebbe iniziare a ragionare sul bene comune, partire dall’idea che sono tutti figli nostri, nonostante le diversità, e che ognuno di loro ha diritto alla felicità e non al primato di migliore o di perfetto». L’assessore aggiunge: «Certo è che posso rendere Alba la bambina più abile del mondo, le posso garantire le migliori terapiste, posso cercare per lei la scuola più preparata, ma se non sarà accolta dalla società come una persona e non come una handicappata il mio lavoro è stato del tutto inutile». «Quel bimbo – osserva Trapanese – grazie alla sua mamma, rappresenta una parte della società ostile alla diversità, indifferente al dolore, incentrato sul raggiungimento di una perfezione che non esiste». Il post dell’assessore si conclude con un messaggio di speranza: «Poi lunedì pomeriggio mi arriva questa foto di Alba con Arturo, un suo compagno di classe con questo messaggio: Grazie a te e ad Alba… lei riesce a sfiorargli le mani… e il cuore. Grazie Arturo perché con questa foto mi hai ridato la speranza che avevo perso qualche giorno fa».

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