Il robot-laboratorio della Nasa Curiosity ha trivellato con successo la roccia marziana prelevando il primo campione da analizzare alla ricerca di indizi che possano svelare se su Marte si sono mai avute condizioni ambientali favorevoli ad ospitare forme di vita. Ad annunciarlo è la stessa agenzia spaziale statunitense, che definisce questo come il risultato più importante dall’arrivo della sonda su Marte il 6 agosto scorso.
Le immagini pubblicate dalla Nasa mostrano un buco profondo 1,6 centimetri e largo 2,5 centimetri, scavato nella roccia sedimentaria ‘John Klein’, scelta come obiettivo della trivellazione perchè la sua conformazione fa pensare che possa contenere importanti informazioni sulla possibile presenza nel passato di un ambiente umido. Ora il compito di Curiosity sarà proprio quello di ‘assaggiare’ il campione di materiale raccolto grazie ai suo strumenti. ”Il robot planetario più avanzato che sia mai stato progettato è ora un laboratorio di analisi pienamente operativo su Marte”, afferma John Grunsfeld, amministratore aggiunto della Nasa per la missioni scientifiche. ”Questo – aggiunge – è il risultato più importante per il gruppo di Curiosity dal momento dell’atterraggio dello scorso agosto”. Nei prossimi giorni gli esperti della Nasa guideranno il rover nei passaggi necessari per analizzare il campione raccolto: in particolare useranno il braccio robotico di Curiosity per trasferire la polvere dal trapano ad un altro strumento, simile a un cucchiaio, che darà la possibilità di vedere per la prima volta il campione raccolto.