Negli Usa potrebbe essere in atto la peggior epidemia di pertosse degli ultimi 50 anni. Lo affermano gli esperti del Center for Diseases Control (Cdc) di Atlanta, secondo cui una delle cause potrebbe essere una durata minore del previsto dell’effetto della vaccinazione.

“I casi registrati finora sono 18 mila – ha spiegato Anne Schuchat, che dirige il programma per le infezioni respiratorie del Cdc durante una conferenza stampa – di questo passo si supereranno i 40 mila registrati nel 1959. Proteggere i neonati e’ ora la nostra priorita’ maggiore”. Lo stato di Washington, ha spiegato l’esperta, e’ fra quelli piu’ colpiti, con 3 mila casi, mentre in tutti gli Usa sono morte finora 9 persone. I piu’ colpiti sembrano essere i ragazzi tra i 13 e i 14 anni, e buona parte di quelli che hanno contratto la malattia aveva ricevuto il vaccino a 11. Questo fa pensare che il nuovo vaccino DtaP introdotto nel 1997 abbia una durata un po’ piu’ bassa rispetto a quanto stimato: “Chi non e’ stato vaccinato ha comunque una probabilita’ otto volte maggiore di avere la malattia, quindi il nuovo vaccino, che da’ meno effetti collaterali, e’ comunque valido – spiega alla Nbc Amy Person, ufficiale sanitario dello stato di Washington – anche se non e’ buono come credevamo, e sembra che la sua efficacia dopo cinque anni scenda al 75% invece di rimanere al 90”. La vaccinazione, sottolinea il Cdc, rimane comunque la strategia migliore per limitare le infezioni soprattutto nei neonati, che sono i soggetti piu’ a rischio: “I soggetti vaccinati contraggono una forma piu’ leggera dell’infezione – spiega Schuchat – noi raccomandiamo non solo l’immunizzazione dei bambini, ma anche delle donne in gravidanza per evitare che trasmettano l’infezione ai figli quando sono troppo piccoli per ricevere il vaccino”.

 

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