Innocue e non rigettate dall’organismo dei pazienti nei quali sono state inoculate. Sono le cellule staminali cerebrali, espiantate dal cervello di feti morti per cause naturali, moltiplicate in laboratorio dall’equipe del professor Angelo Luigi Vescovi, fondatore dell’Associazione Neurothon Onlud (da oggi Revert) e trapiantate nella zona lombare della spina dorsale di sei pazienti malati da Sclerosi laterale amiotrofica (Sla).
Questa mattina, nel coso del convegno “Sla: obiettivo vita” presso la sede del Pontificio consiglio per la famiglia, sono stati presentati i risultati della fase uno del trial clinico al termine del quale non sono stati rilevati eventi avversi importanti imputabili alla procedura chirurgica o alle cellule trapiantate. Alla luce di questi risultati, ha sottolineato Vescovi, l’Istituto superiore di sanita’ e l’Agenzia italiana del farmaco hanno autorizzato l’avvio della seconda parte della sperimentazione che prevede il trapianto in zone piu’ alte del midollo spinale, la regione cervicale. “Siamo soddisfatti e orgogliosi di aver mantenuto la promessa fatta ai nostri sostenitori, ai malati e alle loro famiglie di avviare una sperimentazione clinica di terapia cellulare sulla Sla – ha affermato il professor Angelo Luigi Vescovi – Il nostro e’ uno studio sperimentale condotto secondo i piu’ rigorosi criteri scientifici ed etici, per una malattia neurologica mortale. La sperimentazione – ha tenuto a sottolineare – viene svolta secondo la normativa internazionale vigente, con certificazione Aifa, confermando l’Italia fra i paesi che fanno ricerca e sperimentazione d’avanguardia nell’ambito delle staminali”. Cio’ che ha mosso l’equipe di ricercatori, che opera presso i laboratori dell’azienda ospedaliera di Terni, e’ la scoperta (avvenuta su modello animale) che l’inoculazione di cellule staminali in aree interessate da una patologia blocca il progredire della patologia stessa. La prima fase della sperimentazione e’ stata tuttavia orientata esclusivamente alla valutazione della sicurezza delle procedure di trapianto e dell’innocuita’ delle cellule innestate. “Non si e’ trattato – ha tenuto a sottolineare Vescovi – di valutare l’efficacia del trapianto per influenzare il decorso della malattia ne’, tantomeno, di trovare gia’ una cura per la Sla. Il passo successivo – ha proseguito – sara’ avviare la seconda fase della sperimentazione, aumentando il numero di pazienti e la frequenza degli interventi (uno ogni due/tre settimane invece che uno circa al mese) ed eseguendo il trapianto nella regione midolare cervicale, piu’ complesso ma diretto a una regione del midollo piu’ rilevante per il decorso della malattia e quindi foriero, da un punto di vista terapeutico, di risultati piu’ promettenti”. Tanto Vescovi quanto Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia e dell’Associazione Neurothon, hanno posto l’accento sulla necessita’ che ricerche come quella presentata oggi continuino ad essere finanziate, per il valore scientifico che hanno e, ancor piu’, perche’ riguardano la salute e il futuro di migliaia di pazienti. “La ricerca del professor Vescovi – ha commentato Monsignor Paglia – e’ unica nel suo genere. Le malattie neurodegenerative sono terribili e c’e’ bisogno di tamta solidarieta’, verso i malati e le loro famiglie. Per continuare – ha concluso – questo progetto ha bisogno dell’aiuto di tutti quanti vogliano contribuire a dare a chi ne ha bisogno la speranza di una cura”.