Un aumento di reazioni allergiche, infezioni gravi e reazioni anomale della pelle dovute ai nuovi inchiostri usati per i tatuaggi è stato registrato dai dermatologi dellïAmerican Academy of Dermatology (Aad) riuniti a Miami Beach, Florida, per il congresso annuale. Spiega Michi Shinohara, docente di dermatologia alla University of Washington di Seattle:

“Registriamo un aumento dei casi di allergie, prurito, formazione di cisti e arrossamenti a distanza di giorni, di mesi e anche di anni dal primo tatuaggio. Oltre ad un peggioramento di alcune malattie croniche della pelle come psoriasi ed eczemi associate ai tatuaggi e una anomala associazione fra la sarcoidosi, una malattia autoimmune che si presenta con granulomi ma che puoï anche evolvere negli organi interni, e questi inchiostri. La composizione dei tatoo – aggiunge – eïcambiata,gli inchiostri moderni contengono coloranti azoici, gli stessi usati nellïindustria tessile, della stampa e nelle vernici delle automobili e pigmenti derivati della plastica. Questi composti si trovano nei colori rossi brillanti, corallo e gialli”.

“Questi inchiostri – spiega – interagiscono con la pelle e provocano complicanze anche sconosciute , incluse infezioni micobatteriche atipiche. Le reazioni della pelle possono anche essere confuse con il carcinoma squamo cellulare oppure nascondere il melanoma che viene cosíï dagnosticato in ritardo. I tatoo possono provocare infezioni come epatiti B e C e abbiamo avuto anche casi di sifilide trasmessa con aghi non sterili”. Negli Stati Uniti il 36% degli ragazzi dai 18 ai 25 anni di età ha un tatuaggio, secondo l’American academy of dermatology. i di sifilide”.

“In Italia il 6,6% dei ragazzi fra i 12 e i 18 anni ha almeno un tatuaggio e aumentano le reazioni allergiche” spiega Antonio Cristaudo, responsabile dermatologia infiammatoria e allergologica al San Gallicano, Roma, autore di una ricerca sul rischio tossicologico dei metalli e nanoparticelle contenute nei liquidi per i tatuaggi, presentata i giorni scorsi al Ministero della Salute. Dichiara Cristaudo: “La Commission europea, con la risoluzione Resap/2008 ha riconosciuto i composti azoici come tossici e sensibilizzanti raccomandando di non usarli, ma in Italia si usano ampiamente. Nel nostro studio abbiamo trovato non solo tali ingredienti, ma anche una elevata quantitaïdi metalli pesanti come nichel, cromo e cobalto, oltre a nanoparticelle della dimensione inferiore ai 100 micron che penetrano nella pelle e la cui sicurezza eïignota”

 

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