Rodney King, l’uomo simbolo degli scontri razziali di Los Angeles negli anni ’90, e’ stato trovato morto sul fondo della piscina della sua abitazione a Rialito, in California. Le cause della morte non sono ancora chiare anche se non ci sarebbero indicazioni che lasciano ipotizzare un crimine.
La polizia ha avviato delle indagini. King, 47 anni, e’ stato trovato morto dalla sua fidanzata, ora ”sconvolta per l’accaduto” afferma l’agente di King, Suzanne Wickham. La polizia e’ stata chiamata nelle prime ore del mattino, intorno alle 05:25. Giunta sul posto ha cercato di soccorrere King, che era privo di conoscenza. Ma gli sforzi sono risultati vani e King e’ stato dichiarato morto alle 06:11 minuti in un ospedale vicino la sua abitazione, situata a 70 chilometri da Los Angeles. King e’ diventato ‘famoso’ in quanto ‘simbolo’ degli scontri razziali di Los Angeles e degli Stati Uniti. Il 3 marzo 1991 venne fermato nella Citta’ degli Angeli e picchiato brutalmente (50 colpi di manganello sul malcapitato Rodney ammanettato e steso a terra) da quattro poliziotti bianchi. Un incidente che sarebbe passato inosservato se non fosse stato per una telecamera amatoriale: dal balcone di casa un videoamatore filmo’ l’incidente e le sue immagini fecero il giro delle televisioni di tutti gli Stati Uniti. I quattro furono processati e, un anno dopo il fatto, prosciolti da una giuria popolare composta da bianchi, un ispanico e un asiatico. La decisione scateno’ una forte protesta, sconfinata in scontri e violenze: piu’ di 100.000 persone scesero per le strade di Los Angeles manifestando contro il razzismo. Una manifestazione inizialmente pacifica poi degenerata, tanto da costringere l’intervento della Guardia nazionale al quarto giorno di incidenti, quando ormai il bilancio delle vittime era pesante: 53 morti. ”Li ho perdonati” perche’ gli Stati Uniti ”mi hanno perdonato numerose cose e mi hanno offerto numerose possibilita’ ”, aveva dichiarato King in una recente intervista alla Cnn, riferendosi ai suoi innumerevoli arresti per reati minori.