NAPOLI – Qualcuno probabilmente lo rimpiangerà, qualcun altro un po’ meno. Una cosa è certa però, il mandato del commissario straordinario dell’Asl Napoli 1 centro, Maurizio Scoppa, in scadenza il prossimo 31 luglio, sicuramente non passerà inosservato.

E sui rumors secondi i quali si cercherebbe una soluzione per una proroga o sarebbe già pronto un nuovo incarico in un’altra azienda, Scoppa liquida l’argomento con una battuta e dice all’ANSA: “di sicuro il diretto interessato è sempre l’ultimo a saperlo, per ora mi auguro solo di poter fare un po’ di vacanza”. Poco meno di dodici mesi fa, il 9 agosto 2011, cominciava il lavoro dell’ex generale di Corpo d’Armata dei carabinieri al vertice di una delle più grandi aziende sanitarie del Sud Italia. Asl Napoli 1 centro: in bilancio 460 milioni di debito corrente e 1 miliardo e 300 mila euro di debito consolidato. Assieme all’Asl Salerno, più dell’80% dell’intero deficit sanitario della Campania. Il piglio del generale fu da subito deciso, fin dalle prime decisioni. A cominciare dallo spostamento della direzione dai locali in affitto del centro direzionale alla sede di proprietà Asl al Frullone, dalla revoca di tutti i contratti di manutenzione prorogati, dalla sospensione della rivista interna il cui costo era di circa 100mila euro annui. E poi la caccia ai “dipendenti imboscati” in altri ruoli, la contestata chiusura del pronto soccorso al San Gennaro. “Ma contrariamente a quanto si è diffusamente detto – dice Scoppa levandosi qualche sassolino dalla scarpa – la mia non è stata solo un’attività ragionieristica. Credo di aver avviato molte cose – dice – abbiamo avviato a soluzione i problemi più pressanti di questa azienda e della sanità napoletana. Ovviamente il percorso va proseguito perché non tutto è stato portato a termine per motivi organizzativi e temporali. Ora bisognerà continuare il lavoro”. Il risultato più importante? “A parte quello sul piano economico” – calo del debito consolidato, avviato l’azzeramento del debito corrente – l’iniziativa che Scoppa maggiormente rivendica è la riorganizzazione delle strutture e dei servizi sanitari. “Una revisione dell’azienda nell’ottica di migliori prestazioni sanitarie” dice. E il risultato non raggiunto? La completa informatizzazione dell’azienda. “Non si tratta di una cosa banale – dice Scoppa – Me l’ero ripromesso fin dai primi giorni, ma non si è potuto farlo del tutto. Non parlo solo dell’aspetto burocratico, ma anche, per esempio, della cartella sanitaria informatizzata che in altri posti già è realtà. Sarebbe un grande patrimonio per l’azienda e per gli utenti. Qualcosa l’abbiamo avviato, tipo le prenotazioni e il pagamento del ticket on line sul nuovo portale, ma è poca cosa rispetto a una rete sanitaria informatizzata che darebbe anche degli utili dati ai ricercatori”. Per adesso però il lavoro di Scoppa volge a conclusione, mancano ormai circa tre settimane. Stando alla normativa approvata di recente in Consiglio regionale, i mandati commissariali regionali possono avere la durata di soli 12 mesi. All’Asl Napoli 1 c’é ancora tanto da fare, “bisogna continuare il lavoro”, dice lo stesso Scoppa. Resta da capire se questo lavoro sarà lui a continuarlo, se il generale finirà a fare altro o se sarà solo, semplice e tanto agognata vacanza.

 

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