Fare rete per provare a scrivere la parola fine sul declino dell’assistenza pediatrica ospedaliera, messa a dura prova dal blocco del turnover che costringe il personale rimasto in servizio nei vari nosocomi regionali ad operare in condizioni sempre più difficili. Con questo spirito, lo scorso 5 aprile, presso l’Hotel Villa Capodimonte di Napoli si sono autoconvocati i primari delle Uoc di Pediatria, di Specialità Pediatriche e di Neonatologia della Regione Campania, i quali al termine della discussione hanno dedalo un documento e deciso di costituire un’associazione. Fino a questo momento sono più di trenta i professionisti che hanno deciso di aderire all’iniziativa.
Il documento evidenzia come “la progressiva riduzione del personale medico ed infermieristico non più sostituito mette a rischio la assistenza pediatrica e neonatale ospedaliera e induce la ulteriore migrazione pediatrica extraregionale. Tale sofferenza è aggravata dall’annoso ed irrisolto problema della continuità assistenziale pediatrica con conseguenti eccessivi ed impropri accessi ospedalieri”.
I medici pertanto chiedono alle autorità competenti “l’istituzione della rete pediatrica regionale, con forte integrazione tra Azienda Pediatrica Regionale, UOC Pediatria di Aziende ospedaliere e Aziende Sanitarie e pediatria territoriale, mediante un coordinamento regionale, così come previsto dalla Legge e già attuato in altre regioni (Toscana, Liguria)” e “l’attuazione immediata di quanto previsto dalla legge 49 con la definizione in maniera chiara delle necessità organiche delle singole UOC mediante la definitiva corretta formulazione ed approvazione degli atti aziendali. In particolare si richiede il rispetto degli standard minimi per l’assistenza h 24 con un numero di medici non inferiore ad 8 per UOC”.