Cumuli di rifiuti per le strade, difficolta’ nel ciclo di gestione e rischi per la salute. A confronto esperti nel convegno ”Rifiuti e tumori a Napoli e in Campania: alla ricerca della verita’, del buon governo e della prevenzione primaria perduta”, organizzato dalla sezione di cittadina di Isde-Medici per l’Ambiente in sinergia con la Sbarro Research Institute Foundation.

 

 

Nessun nesso, fino a questo momento, dimostra un legame tra i rifiuti e la presenza di malattie tumorali nella popolazione campana. A detta degli esperti, unico modo per dimostrare una relazione e’ ricorrere al biomonitoraggio per verificare la presenza nel sangue di diossina.

”Facendo ricorso al biomonitoraggio si puo’ trovare il nesso tra la presenza di rifiuti e i tumori – ha affermato Antonio Marfella, tossicologo oncologo ”Fondazione Pascale” di Napoli – Sono analisi che costano poco e devono essere effettuate”. Allo stesso tempo, pero’, gli addetti al settore invitano a distinguere tra la pericolosita’ dei rifiuti solidi urbani e i rifiuti industriali.

”Ogni anno arrivano da altri territori 300mila tonnellate di questi rifiuti – ha sottolineato Marfella – Sono quelli ad essere piu’ pericolosi. E nel frattempo la mancata differenziata a Napoli diventa una vergogna che pero’ distoglie l’attenzione dai traffici di rifiuti industriali”. L’emergenza di questi giorni, sottolineano, deve mettere in guardia dai pericoli dell’inquinamento.

Il punto di inizio e’, dal loro punto di vista, intervenire per bloccare le cause dell’inquinamento ambientale e, come ribadisce con forza lo stesso Marfella, ”individuare discariche regionali per i rifiuti urbani che sono meno pericolosi di quelli industriali”. Il convegno e’ stata anche l’occasione di fare il punto delle aree maggiormente colpite dai problemi dell’emergenza rifiuti: l’area giuglianese, quella nolano-mariglianese e quella acerrana dove, fa sapere Gennaro Esposito della Asl Napoli 3 Sud, il termovalorizzatore ”sfora i limiti consentiti dalla legge per le polveri sottili anche di 40-50 volte”.

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