Tre scuole campane sotto la lente d’ingrandimento per studiare il fenomeno del bullismo e della dispersione scolastica. Sono gli istituti tecnini Sannino Petriccione, a Ponticelli, est di Napoli, il Miano, nel quartiere di Scampia, a nord della cittá, e il tecnico commerciale Gallo, ad Aversa, in provincia di Caserta.
Le tre scuole rientrano nel progetto DiscoBull, promosso dal Ministero dell’Interno con i fondi europei del Pon Sicurezza per lo sviluppo nelle quattro regioni dell’Obiettivo convergenza (Puglia, Campania, Sicilia, Calabria). Sono scuole, selezionate dal Ministero dell’Istruzione, dove negli anni sono stati attivati percorsi per il recupero scolastico e azioni di contrasto e prevenzione del bullismo. Il progetto ha una durata di 24 mesi ed è partito il 1 aprile 2011 e si concluderà alla fine di marzo 2013. Lo scopo è realizzare interventi di prevenzione del fenomeno, attraverso un modello che coinvolga scuola, famiglia e territorio, ritenuti dallo studio, vero punto di riferimento. In Campania, nelle scuole prese a riferimento, gli studenti arrivano al primo anno con competenze di base molto modeste, al di sotto della media dei nove istituti coinvolti nel progettoße circa il 20% ha dichiarato di aver perso un anno scolastico almeno una volta. Complessivamente, inoltre, il 58,5% aspira al diploma, il 6,2% al diploma di laurea triennale, il 16,9% alla laurea. Nelle tre scuole campane, cosi come negli altri istituti del progetto, sono stati creati spazi di ascolto e sostegno ai ragazzi attraverso la peer education, con un percorso che copre l’intero anno scolastico. “Il disagio giovanile e il bullismo impongono riflessioni che portino a interventi e provvedimenti condivisi – ha detto Maria Lodovica De Caro, direttore della segreteria tecnica del Pon sicurezza – In Italia sono numerosi gli interventi che, con il tempo sono stati attuati con l’obiettivo di creare aggregazione come, per esempio, la realizzazione di 127 campi di calcetto”. Il direttore generale dell’Ufficio scolastico della Campania, Diego Bouchè, ha ricordato che il bullismo è un fenomeno “trasversale”. “Da un’indagine conoscitiva del 2010 – ha affermato – è emerso che il bullismo è presente in ogni scuola di ordine e grado, a prescindere dal contesto sociale e che il 30% degli studenti campani, almeno una volta, è stato coinvolto in azioni di bullismo”. Per il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, il disagio giovanile che si manifesta in questo tipo di azioni è “altissimo”. “Una situazione problematica – ha sottolineato – che va oltre ogni misura”. Alla luce degli studi condotti, il prefetto Angelo Di Caprio del Ministero dell’Interno ha, infine, evidenziato come “il sistema educativo italiano non riesce a rispondere alle esigenze del tessuto economico e sociale”.