Un’occupazione simbolica della stazione della Circumvesuviana di Porta Nolana a Napoli: è l’azione messa in atto dall’Unione degli Studenti della Campania a conclusione della giornata nazionale di mobilitazione sui temi del lavoro e dei saperi “Rovesciamo il presente, liberiamo il futuro” lanciata dalla Rete della Conoscenza, un network dei soggetti in formazione di cui l’Unione degli Studenti è promotore insieme a Link-coordinamento universitario. In una stazione senza arrivi, né partenze, dai treni fermi, gli studenti hanno “invaso” vagoni e banchine distribuendo volantini sui temi del lavoro e della scuola e rivendicando il loro diritto alla mobilità.
“ E’ inaccettabile la situazione in cui versa la circumvesuviana” afferma Giulia Petruzziello, responsabile della campagna sulla mobilità della Rete della Conoscenza Napoli “ i tagli che la Regione sta apportando costringono la società a sopprimere continuamente treni fermi per manutenzione. Gli studenti della provincia non riescono a raggiungere le proprie scuole, accumulando ore di assenza che pesano sia sulla loro formazione che sulla loro valutazione. Rivendichiamo il diritto alla mobilità per tutti e riduzioni fino al 50 % sul ticket per i soggetti in formazione come garanzia del diritto allo studio”. L’azione era cominciata in mattinata con presidi e volantinaggi davanti alle scuole della zona di Carlo III, poi lungo corso Garibaldi, corso Novara e Piazza Garibaldi fino a raggiungere il terminal della Circumvesuviana. Gli studenti contestano il ritorno del progetto di legge di Valentina Aprea, bloccato sulla scia dell’Onda nel 2008 e ora riproposto in versione addirittura peggiorativa. “Con la nuova proposta – affermano – nonostante vengano assicurate le rappresentanze studentesche, vengono mantenuti i due perni centrali del precedente progetto di legge, forse anche in modo più pesante. Dietro la vetrina della valorizzazione dell’autonomia scolastica, gli organi collegiali vengono totalmente stravolti, anzi gli viene imposta – alla faccia dell’autonomia – la privatizzazione formale e sostanziale. I Consigli di Istituto vengono trasformati in Consigli dell’Autonomia all’interno dei quali sono previsti 2 membri esterni (privati) proposti dal “preside-manager”. Ancora più preoccupante è l’istituzione dei Nuclei di Autovalutazione all’interno dei quali dominano i criteri nazionali di valutazione dell’INVALSI – anche qui alla faccia dell’autonomia scolastica – e dei privati proposti dal “preside-manager”. Annualmente il Nucleo di Autovalutazione stende un rapporto che diventa parametro di riferimento per i docenti nella stesura del POF Ultimo strumento per garantire agli esterni il dominio nelle scuole è la possibilità di ricevere finanziamenti come associazioni o reti di scuole autonome da soggetti pubblici, privati, fondazioni, associazioni di genitori o cittadini e organizzazioni. “Nella sostanza – precisano – la proposta di legge “Aprea 2″ è una vera e propria vendetta nei confronti dell’istruzione pubblica. Garantisce la possibilità ai privati di essere parte legittimata nella gestione delle scuole e nella loro programmazione didattica significa non garantire un’istruzione per tutti e di qualità, poichè significa rendere la scuola un “mercato” in cui vige la concorrenza e non l’uguaglianza di possibilità”. Altro tema della mobilitazione la riforma del mercato del lavoro e la modifica dell’art.18 dello Statuto dei Lavoratori “ Le persone con cui parlavamo erano incredule davanti all’ evidente opera di mistificazione messa in atto dal Governo.” afferma Stefano Iannillo , coordinatore Regionale Uds. “ Noi siamo qui a rivendicare il nostro diritto al futuro , il nostro diritto a determinare le nostre vite. E’ inaccettabile l’ attacco che si sta attuando verso i diritti dei lavoratori”. “Con la modifica dell’ articolo 18 – conclude – si rompe la dualità del mercato del lavoro facendo diventare tutti precari.”