NAPOLI – Trenta mesi di lavoro, venticinque incontri  tematici  che hanno condotto alla proposta delle Linee di indirizzo e buone prassi per l’inserimento socio-lavorativo dei soggetti con disturbo psichico a cui hanno lavorato, tra gli altri, anche Luciano VeneratoOrnella ScognamiglioMarco Argenio cooperatori e referenti di Federazione SanitàFedersolidarietà Confcooperative Campania.

“L’inserimento lavorativo è la strada per permettere alle persone più sfortunate di essere autonome. Ho messo a disposizione del gruppo interistituzionale il mio know-how di imprenditrice privata del mondo socio-sanitario. Auspico che gli sforzi compiuti conducano ad una normativa adatta ai bisogni a cui il mondo della cooperazione sociale è attenta da tempo, sebbene la Campania sia l’unica regione  in Italia a non aver recepito ancora la legge per la cooperazione sociale.  Abbiamo lavorato con pazienza, ma tanto c’è da fare, specie per vincere quella assurda convinzione che follia vuol dire necessariamente pericolosità” ha spiegato Ornella Scognamiglio.

Altrettanto chiaro Luciano Venerato, da anni impegnato nel mondo della cooperazione sociale: “L’inserimento lavorativo di cittadini svantaggiati è un percorso difficile nel nostro territorio e lo è ancor di più se lo svantaggio è legato alla salute mentale. Il fatto che la regione abbia aderito al progetto dell’Isfol rappresenta senz’altro un’occasione di ripresa.  Da una parte la norma relativa ai progetti terapeutico – riabilitativi, dall’altra le disposizioni per l’accoglienza residenziale socio-sanitarie rappresentano già un segno di svolta. In questo scenario, le Linee di indirizzo e buone prassi per  l’inserimento socio-lavorativo dei soggetti  con disturbo psichico si pongono come elemento di accompagnamento al lavoro di tutti gli attori coinvolti a vario titolo nei processi di offerta di servizi. Resta dunque un ultimo punto da sciogliere: l’attuazione della legge 381/91 sulla cooperazione sociale. La legge è un eccezionale strumento di sostegno e permette agli Enti Locali di affidare commesse direttamente alle cooperative per la gestione di servizi di diverse tipologie, superando lo scarto con le aziende profit che hanno inevitabilmente una presa maggiore.”

 

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