Per i ragazzi dei quartieri difficili di Napoli è fondamentale “fare sport, perché imparano a rispettare gli impegni e a stare lontani dalla strada e dalle tentazioni, ma a Napoli moltissimi impianti e campi sono chiusi”. Lo ha detto Fabio Cannavaro, a Napoli, in occasione della raccolta fondi della Fondazione Cannavaro Ferrara per ristrutturare i campi di calcio dell’arco a Scampia. Il pallone d’oro 2006 ha sottolineato che: “A Napoli i problemi per i giovani sono sempre stati enormi, anche io li ho vissuti e visti da ragazzino. Oggi se ne parla di più e per questo il messaggio forte che possiamo dare noi e’ di fare sport, anche al di là del calcio. Pero’ se penso a tutti i campi dove giocavo io, vedo che oggi sono chiusi. Il campo dell’Italsider, il Paradiso, il Campo Aranci, solo per citare quelli della zona occidentale dove sono cresciuto. Ma mi viene in mente anche il campo di Marianella e altri in tutti i quartieri. Noi ci impegniamo con la fondazione nel nostro piccolo ma le istituzioni devono fare di piu’ per riaprire le strutture sportive per i giovani”. Cannavaro e Ferrara, con la loro fondazione, già nel 2008 ristrutturarono il centro sportivo dell’Arci Scampia che era stato iniziato nel post terremoto ma non finito e quindi abbandonato all’incuria e ai vandali. Oggi sono tornati e hanno già raccolto 30.000 euro per rifare il manto in erba sintetica sui campi che ormai ospitano 600 ragazzi che ci giocano tutto il giorno. “Non siamo così pretenziosi da pensare – ha commentato Ciro Ferrara – di risolvere i problemi dei giovani di Napoli, ma sappiamo che ognuno di noi può contribuire a rendere la città più facile da vivere per i giovani, anche con piccoli progetti. Noi sentiamo questa responsabilità e portiamo a termine progetti fino in fondo, ci mettiamo la faccia con bilanci trasparenti che certificano dove finiscono tutte le donazioni”.